22, Dicembre, 2024

L’ assessore Mattia Chiosi querela la presidente del consiglio e si dimette. “Contro di me accuse infondate”

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L’assessore all’ Istruzione e Formazione, Cultura, Sport, Politiche giovanili, Pari opportunità, Gemellaggi ha rassegnato le dimissioni dopo i fatti accaduti il 6 giugno durante il consiglio comunale

Sta avendo ripercussioni anche politiche la vicenda accaduta nel consiglio comunale di Figline Incisa quando, cioè, la presidente Cristina Simoni con una comunicazione ha affermato di aver ricevuto uno spintone dall'assessore Mattia Chiosi nel corso di una accesa discussione. Subito è scattata la denuncia d'ufficio. Adesso l'assessore all' istruzione e formazione, cultura, sport, politiche giovanili, pari opportunità e gemellaggi ha querelato la presidente del consiglio e si è dimesso, "per tutelarmi serenamente in tutte le sedi".

Mattia Chiosi scrive: "Dopo questi giorni concitati ed emotivamente provanti, con la lucidità che è necessaria in queste situazioni, mi preme sottolineare che l'episodio a cui ha fatto riferimento la Presidente del Consiglio non si configura in nessun modo nei termini da lei descritti. Si è trattato di uno scambio di opinioni, certamente acceso, come avviene in maniera naturale all'interno della dialettica politica di chi ha posizioni opposte su una specifica questione, ma mai da parte mia sono stati posti in essere gesti di violenza, nè una spinta. Sono stato screditato attraverso accuse che rigetto con fermezza in ogni loro parte e per questo ho scelto di adire le vie legali al fine di difendere e tutelare la mia reputazione".

L'assessore continua: "Mi hanno profondamente addolorato le accuse infondate indirizzate alla mia persona nel consiglio comunale del 6 giugno, ma ho deciso di non intervenire durante la seduta perchè sono nettamente convinto che le sedi istituzionali non vadano mai utilizzate ai fini personali, nè possono diventare tribunali popolari in cui si fa giustizia sommaria in merito a vicende che potranno accertare solo gli organi competenti e non la sde consiliare che per sua natura ha ben altre funzioni".

"Non accetto che su una vicenda che mi vede subire un'ingiustizia possano esserci strumentalizzazioni politiche e quindi, al fine di poter avere la tranquillità necessaria a tutelarmi e per permettere all'Amministrazione di lavorare in serenità, sono a rassegnare le mie irrevocabili dimissioni".

"Assieme alle accuse gravi da rigettare, mi ha profondamente sconvolto la possibilità di essere accostato, nelle parole della Presidente, a chi opera violenza nei confronti delle donne. In primo luogo perchè negli anni da assessore ho combattuto io stesso la battaglia contro la violenza sulle donne e ho costruito, organizzato e promosso numerose iniziative per sensibilizzare la nostra comunità sui temi della parità di genere, ma più di tutto perchè è nel mio vissuto personale che è da ricercarsi il rispetto, la stima, l'apprezzamento verso tutte le donne. Quando è morto il mio babbo, a diciotto anni, sono rimasto solo con mia madre e mia sorella ed è grazie alla loro cura, dedizione, prsenza, al loro delicato e discreto amore che sono cresciuto, anche nel dolore di una perdita così grande. Per lo sconfinato valore che, grazie a loro, riconosco a ciascuna donna deciso fin da ora che eventuali risarcumenti in denaro derivanti dall'azione legale saranno da me devoluti ad Artemisia, associazione che sul nostro territorio e in tutta Italia si occupa proprio di supportare tutte quelle donne che la violenza la subiscono ogni giorno. Un gesto doveroso per significare che la battaglia per la verità e la giustizia che tante donne sono costrette a combattere troverà sempre in me un alleato".

Intanto con un comunicato sulla vicenda il Partito democratico metropolitano di Firenze e il Partito democratico di Figline Incisa "esprimono estremo rammarico per quanto avvenuto in apertura del Consiglio Comunale dello scorso 6 giugno. Al di là del merito della vicenda, che a questo punto sarà accertata nelle sedi e dagli organi competenti, il PD tiene a richiamare alla responsabilità coloro che rivestono ruolo istituzionale, rifiutando un utilizzo improprio dello stesso. Pertanto si invita la Presidente del Consiglio Comunale a mantenere tale profilo nello svolgimento del suo ruolo. In considerazione, anche, delle importanti decisioni che saranno chiamati a prendere, in sede istituzionale, nel prossimo futuro".

 

 

 

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