“La Corte d’Appello ha respinto le richieste di Infotirrena, che chiedeva al comune 2 milioni di euro”, puntualizza il primo cittadino. E sulla restituzione dei 100mila euro, pagati dalla società come risarcimento danni a Palazzo Varchi, Grasso aggiunge: “Per correttezza accertiamo il debito fuori bilancio, intanto con i legali studiamo il ricordo in Cassazione”
"Non è una sconfitta per il comune di Montevarchi, ma sicuramente l'ennesima vittoria giudiziaria in questa vicenda: la Corte d'Appello di Firenze, infatti, ha respinto la richiesta di Infotirrena, che chiedeva al comune di pagarle 2 milioni di euro". Ad intervenire nel caso, riacceso dopo la sentenza d'appello, è oggi il sindaco di Montevarchi, Francesco Maria Grasso. "Ritengo necessario, per il ruolo istituzionale e per trasparenza nei confronti dei cittadini, fare un po' di chiarezza".
Grasso ripercorre le tappe della storia delle 'cartelle pazze'. E spiega: "Il contenzioso, con ricorso al lodo arbitrale, si aprì nel 2004. Infotirrena chiedeva al comune il pagamento di circa 2 milioni di euro. Quattro anni dopo, la sentenza del lodo respinse quella richiesta: e anzi, impose alla società di pagare 100mila euro all'amministrazione di Montevarchi quale risarcimento del danno".
"Infotirrena – aggiunge il sindaco – si è poi rivolta alla Corte d'Appello di Firenze, a cui ha presentato la stessa richiesta: ottenere dal comune il pagamento di 2 milioni di euro. Ebbene, la Corte ha respinto questa richiesta, sentenziando dunque, di nuovo, la ragione del comune. Oltre a questo, però, la Corte ha anche parzialmente annullato il lodo del 2008, nella parte relativa al pagamento dei danni, quei famosi 100mila euro".
Dunque, in appello, il comune ha avuto comunque ragione sulle richieste della società, ma gli è stato anche ingiunto di restituire i 100mila euro pagati da Infotirrena. E su questo, Grasso spiega: "Una volta ricevuta la sentenza, abbiamo consultato i legali, che hanno studiato il caso. Stiamo dunque ora valutando il ricorso in Cassazione. Intanto, però, proprio per correttezza istituzionale, abbiamo deciso di portare in Consiglio comunale l'accertamento del debito fuori bilancio, pari ai 100mila euro pagati da Infotirrena nel 2010".