27, Dicembre, 2024

Diciotto posti letto convenzionati per l’ortopedia a Frate Sole, “Al danno si è aggiunta la beffa”

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Il Comitato per la difesa del Serristori annuncia la decisione della Regione Toscana in favore della clinica privata e si rivolge al sindaco: “Prima criticata dal suo partito poi presa in giro dalla Asl ora alla sindaca Mugnai non restano che le dimissioni”

Diciotto posti letto convenzionati di ortopedia alla clinica privata Frate Sole e non al presidio figlinese: la decisione della Regione Toscana suscita la reazione del Comitato per la difesa del Serristori che chiede le dimissioni del sindaco Mugnai. "Prima criticata dal suo partito poi presa in giro dalla Asl non le restano che le dimissioni".

“All’inizio del 2015 la situazione è addirittura peggiorata – scrive il Comitato per la Difesa del Serristori – e al danno si è aggiunta anche la beffa. Non è solo la Asl a non rispettare i patti del 2013, ma è addirittura la Regione Toscana a prendere in giro la sindaca Mugnai continuando a potenziare la clinica privata Frate Sole fingendo di non vedere le tante necessità dell’ospedale pubblico”.

“Incurante delle critiche, adesso la Regione Toscana non solo ignora il Serristori, ma decide anche di destinare 18 posti di Ortopedia a Frate Sole. Una decisione che arriva a poca distanza dall’indagine avviata dalla magistratura contabile sui 461mila euro che la Asl ha deciso di pagare a Frate Sole per 45 interventi di chirurgia ortopedica, come stabilito dalla contestatissima delibera n. 556/2014”

Nel mese di dicembre il segretario del Pd di Figline aveva chiesto al sindaco di attivarsi presso la Asl e la Regione per ottenere il rispetto dei patti territoriali siglati nel 2013 il Comitato, quindi, precisa e conclude:

“A questo punto visto che è stata sfiduciata di fatto dal suo partito e che sia la Asl che la Regione Toscana continuano a prendere in giro la sindaca di Figline e Incisa, a Giulia Mugnai non resta che rassegnare le dimissioni, per restituire dignità al ruolo di primo cittadino che non può essere messo in discussione così pesantemente”.

 

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