18, Aprile, 2024

Convenzione per il Canale Battagli, la manutenzione passa a comuni e Consorzio di bonifica

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Presentato a Palazzo Varchi l’accordo siglato dai comuni di Montevarchi e San Giovanni con la Regione e il Consorzio di Bonifica. La gestione e manutenzione di questo canale artificiale non è più competenza dell’Ente Irriguo, si apre insomma una nuova fase

Cambiano gli enti responsabili di gestione e manutenzione del Canale Battagli, il canale artificiale che si trova fra i territori di Montevarchi e di San Giovanni, noto anche come 'Berignolo' o 'Gora'. Un passaggio significativo: il canale, nato in epoca medievale per portare l'acqua nei campi, ha tuttora sia uno scopo irriguo, sia un utilizzo industriale (da parte della Polynt), sia usi civili. Per questo, dopo anni di gestione da parte dell'Ente delle Acque Umbre Toscane, è ora stato classificato come canale per usi 'promiscui', ed è tornato nelle disponibilità della Regione Toscana.

 

"La convenzione che abbiamo siglato – ha spiegato il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini –  è di estrema importanza, non solo per la gestione e la manutenzione ordinaria, ma anche per gli interventi straordinari che dovranno essere realizzati per la messa in sicurezza e il decoro". Le condizioni del canale, che attraversa Montevarchi per circa 9 chilometri e San Giovanni per 1 chilometro e mezzo, sono oggi particolarmente critiche, e sono necessari interventi straordinari. 

"Una parte del Canale, fal Borro dei Frati fino all'ingresso in Arno – ha ricordato il sindaco di San Giovanni, Maurizio Viligiardi – è già dal 2012 di proprietà del comune e affidato a Publiacqua in quanto parte della rete fognaria. Da due anni stavamo lavorando con la Regione per decidere sulla manutenzione dell'altro tratto: l'accordo che abbiamo raggiunto è fondamentale anche per gli importanti interventi di manutenzione straordinaria su cui la Regione stessa si è impegnata a fornire i fondi necessari, mentre la manutenzione ordinaria in partecipazione fra comuni sarà affidata al Consorzio di Bonifica".

"Con grande senso di responsabilità il Consorzio accetta la sfida di gestire questo Canale – ha detto la neo Presidente dell'Alto Valdarno, Serena Stefani – ci è chiaro l'importante ruolo che ha questo corso d'acqua per usi irrigui e industriali, oltre che civili. La volontà del Consorzio è di lavorare insieme ai territori e mettersi a disposizione, e questo ne è un chiaro esempio. Lavoreremo in maniera intensa con i comuni per la gestione e l'organizzazione dei lavori". 

 

 

L’accordo raggiunto arriva a sanare criticità annose,e rappresenta, in provincia di Arezzo, la prima applicazione delle novità normative introdotte con la modifica della LR 79/2012, con cui si sancisce il passaggio delle competenze sui  canali artificiali ai comuni che, per la gestione, si possono avvalere dei Consorzi di Bonifica. Al termine di un lungo e complesso percorso fatto di sopralluoghi, incontri e valutazioni, la soddisfazione dei protagonisti che, con l’impegno della Regione Toscana  a finanziare gli interventi strutturali e urgenti nonché la sua messa in sicurezza, hanno raggiunto l’intesa.

 

La manutenzione ordinaria sarà finanziata con i soldi incassati dalle utenze, cioè da chi utilizza l'acqua del Canale sia in agricoltura (dove serve all'irrigazione di circa 80 ettari di terreni, oggi), sia nell'industria che negli usi civili: sono circa 200mila euro all'anno. Tra le attività ordinarie sono previsti gli interventi di pulizia delle griglie a protezione dei tratti a sifone, lo sfalcio della vegetazione  e la rimozione dei sedimenti originati da eventi stagionali.

 

Per la manutenzione straordinaria, invece, alla luce delle criticità evidenziate e di uno studio di fattibilità della Regione, dovrebbero essere necessari lavori per circa 900mila euro, da realizzarsi entro il 31 dicembre 2020, secondo quanto prevede la Convenzione appena firmata. La Regione si è impegnata a finanziare le opere previste, indispensabili non solo per la messa in sicurezza delle opere ma anche per permettere al Canale di funzionare nel migliore dei modi. 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati