L’ex sindaco Settimelli era stato assolto dalla Cassazione ma nelle scorse settimane è stato condannato dalla Corte dei Conti per danno erariale, insieme al responsabile dell’urbanistica dell’epoca per la vicenda dell’ex Cementificio Bruschi. Mentre i legali hanno annunciato ricorso in appello, il Comune avvia le pratiche per il recupero del credito: complessivamente oltre 100mila euro, dei quali più di 80mila dovranno essere sborsati dall’ex sindaco.
Il Comune di Rignano con una delibera di giunta degli scorsi giorni, ha avvitato le procedure per il recupero del credito dall'ex sindaco Settimelli e da Mauro Carbonari. Oltre 100mila euro: quanto stabilito dalla Corte dei Conti che ha appurato il danno erariale per le casse comunali nella vicenda dell'ex Cava Bruschi.
La Corte di Cassazione aveva assolto l'ex sindaco perchè "il fatto non sussiste" ma parallelamente è andato avanti il procedimento alla Corte dei Conti. Il Collegio ha infatti sottolineato: "In virtù del principio di separazione dei giudizi, la sussistenza o meno di una fattispecie penale non impedisce che i medesimi fatti abbiano un diverso riflesso in ordine alla eventuale responsabilità amministrativo-contabile".
La Corte dei Conti ha condannato Settimelli, che per la vicenda fu costretto a rassegnare le dimissioni da sindaco, e il responsabile dell'Ufficio Urbanistica dell'epoca, Carbonari al pagamento rispettivamente di 82.054,32 euro e 20.513,59 euro. "Su dette somme vanno aggiunti gli interessi legali e la rivalutazione monetaria" Il motivo? "Con i propri comportamenti e omissioni" sarebbe stata favorita una ditta privata che, nel corso degli anni, ha estratto materiale da una cava di proprietà comunale: "le scelte discrezionali operate dai convenuti per la loro genericità hanno favorito l’appropriazione e rivendita di materiali di scavo a tutto vantaggio di terzi privati".
Mentre i legali hanno annunciato il ricorso in appello alla sentenza della Corte dei Conti, il Comune ha designato "quale ufficio competente al recupero delle somme a carico dei responsabili di danno erariale per l'esecuzione della sentenza n° 60/2014 della Corte dei Conti il Settore Affari Generali e Istituzionali". E allo stesso tempo tracciato l'iter burocratico per il recupero delle somme, prevedendo di inserire nel bilancio di previsione "l'accertamento dei crediti quantificati". Un atto di fatto obbligato, in attesa del ricorso di Settimelli.