23, Luglio, 2024

Urbanistica e sviluppo della città, le proposte del PD per Montevarchi

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Semplificazione burocratica e attenzione all’edilizia economica e popolare: sono i punti chiave che il PD presenta per lo sviluppo di Montevarchi, respingendo le accuse di ‘cementificazione’ della città negli ultimi decenni. “Siamo fortemente convinti – si legge in una nota del Partito Democratico di Montevarchi – che la futura Amministrazione Comunale dovrà prendersi un impegno concreto con tutti i cittadini, i professionisti e le imprese, per creare procedure finalizzate al rilascio delle concessioni edilizie, dei permessi a costruire/ristrutturare, degli svincoli dei diritti di superficie tali da garantire tempi certi e veloci, e una interlocuzione sempre più diretta con gli uffici. Basta con i ritardi e con l’eccessiva burocrazia”.

“I nuovi strumenti urbanistici, scaduti dalla fine del 2015 e non rinnovati dall’attuale
amministrazione di destra, dovranno partire – aggiunge il PD – dalla programmazione di nuove aree per l’edilizia pubblica e popolare, per le giovani coppie e per gli anziani, così da dare certezze a fasce di popolazioni costrette nel tempo a cercare nell’affitto l’unica loro soluzione abitativa. Sono passati più di quaranta anni dalla programmazione del PEEP che ha offerto tante soluzioni alle famiglie montevarchine ed a quelle che qui sono arrivate per lavoro; è tempo di pensare a loro con la concretezza che ci ha sempre contraddistinto. Ma non possiamo esimerci dal rispondere al comunicato di Prima Montevarchi riferito allo sviluppo della città con illazioni al solo scopo di denigrare la nostra città senza vedere il continuo sviluppo che la nostra città ha avuto in tutti questi anni. È indubbio che Montevarchi vanta un’invidiabile presenza di imprese di diverso livello e caratura che evidenziano una imprenditorialità diffusa, intraprendente e fortemente
innovativa”.

“È proprio per dare risposta a queste imprese, per attirarne di nuove e creare nuovi posti di lavoro – continua la nota – che le precedenti amministrazioni hanno programmato e concertato con il consiglio comunale, interventi di trasformazione del territorio che hanno favorito l’insediamento di nuove attività e portato un elevato tasso di occupazione e di ricchezza diffusa nel territorio. Gran parte di queste aree possono essere chiamate con il nome di imprese riconosciute a livello internazionale, oppure di imprese locali che tuttavia realizzano prodotti con un elevato livello di tecnologia e innovazione e che, quindi, esportano il nome di Montevarchi nel mondo. Inoltre, una buona parte di questi interventi, sono stati realizzati attraverso lo strumento del PIP (Piano per gli Insediamenti Produttivi) che ha consentito il controllo dei prezzi dei terreni e la qualità architettonica e urbanistica degli interventi, favorendo l’insediamento delle imprese ma anche ricercando il migliore progetto urbano che ha consentito di realizzare in città aree industriali di livello molto elevato”.

“È proprio grazie alla presenza di questi insediamenti industriali – ricorda il PD – che si sono potute realizzare opere pubbliche e infrastrutturali di primaria importanza, quale per esempio Ponte Leonardo, che serve a ridurre l’impatto del traffico di attraversamento dall’abitato di Montevarchi. Le aree di sviluppo residenziale che sono state realizzate nell’arco di 20 anni hanno dato risposta ad una precisa richiesta del mercato immobiliare, alla crescita demografica della città, e non ultimo, vista la forte richiesta di lavoro delle nostre aziende, hanno richiamato residenti anche dai Comuni vicini.
Ma soprattutto ha seguito gli schemi previsti dai regolamenti urbanistici approvati e concertati con tutti i consigli comunali per tempo vigenti. La “cementificazione”, parola estremamente demagogica quando non si ha nulla da proporre, non si addice certo a Montevarchi, che nella sua programmazione ha cercato di creare quel Parco del Colle dei Cappuccini che l’attuale maggioranza non ha sentito come prioritaria, così come i sistemi di piste ciclabili e pedonali che con una loro sicura frequentazione, aiutano, e avrebbero aiutato, se in questi 5 anni fossero state incrementate, la salute di tutti noi cittadini.
Ma questi concetti così precisi e coincisi non si addicono di certo a Prima ‘a chiacchiere’ Montevarchi”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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