A qualche giorno dall’esito delle elezioni amministrative, Prima Montevarchi interviene con una propria analisi del voto: “Dalla disamina dei voti, oltre al trionfo di Silvia Chiassai Martini, emerge chiaramente un dato inconfutabile: la sinistra esce con le ossa rotte dal confronto elettorale, ed il PD ha ben poco da rallegrarsi del suo risultato. Infatti, pur essendo il primo partito in termini di voti, ha raccolto il 23,6 % dei consensi, ma aveva preso il 38,3% soltanto un anno fa, alle regionali 2020. La disfatta della sinistra si è concretizzata con la perdita di circa 2.750 voti , pari al 27,3 %. Crollati o quasi scomparsi i 5stelle, Avanti Montevarchi e Montevarchi Democratica. Non rientrano in Consiglio comunale i leader di queste liste : Francesco Maria Grasso, Carlo Norci e Fabio Camiciottoli, bocciati clamorosamente dall’elettorato”.
“Non è bastato urlare in modo becero, battere i piedi in terra e sbattere le porte in Consiglio comunale, con le sceneggiate e tanto assenteismo ai lavori di Commissione e Consiglio. La mancanza di proposte e di opposizione seria e costruttiva gli elettori l’hanno ben osservata in questi 5 anni ed hanno giudicato di proposito, bocciando i suddetti tre esponenti e riducendo al lumicino i loro Movimenti. Dei suddetti 2.750 voti persi dalla sinistra, il Pd ha recuperato soltanto 500 voti rispetto al 2016 pari a poco meno del 4% e beneficerà solo delle sconfitte altrui per portare in Consiglio 4 consiglieri. Della lista civica Impegno Comune, nata sulle proteste dei giardini Spinelli, si rileva l’elezione di un solo consigliere, che non è neanche il capolista. Questa lista non è stata altro che l’eredità di quella che fu “Montevarchi Futura” nel 2016, ed infatti ha preso poco meno dei voti che presero allora. Il dato politico più rilevante è che le liste della coalizione di Silvia Chiassai Martini passano dal 33,2% dei voti del 2016 al 58,5% di oggi. Un travaso dei voti dal centro sinistra al civismo e ai partiti del centrodestra di ben 25 punti percentuali. Un trionfo che neanche noi ci aspettavamo di queste dimensioni”, continua Prima Montevarchi.
“Tutto questo – conclude la nota – si spiega nella maturità e nella indipendenza di giudizio dell’elettorato, che ha guardato i risultati concreti ottenuti da questa Amministrazione, il programma futuro definito nei dettagli di finanziamento delle opere da fare, le persone che si sono candidate nelle liste e non è caduto al richiamo degli stereotipi di sinistra, di chi –vuoto di idee e di contenuti concreti- ha ricercato il voto col richiamo ideologico del “votare a sinistra per battere le destre”, all’antifascismo militante mentre cantava “bella ciao” alle 22,30 dell’ultimo giorno di campagna elettorale, anziché parlare di scuole, di sanità, di servizi. Non è valso neanche il suggerimento del voto disgiunto, che ha trovato ben pochi proseliti. Chi ha voluto che Silvia continuasse a governare ha pensato bene di dotarla della forza per farlo. Non ce ne voglia il prof. Sterpos, che ringraziamo per il suo endorsement, ma che sarebbe successo se le Liste che sostenevano Silvia non avessero superato il 50%? Il Sindaco si sarebbe ritrovato ad avere una maggioranza risicata, o addirittura non averne, ed allora sarebbe stato un dramma per Montevarchi perché sarebbe stata ingovernabile, se non con dei compromessi che, conoscendo la nostra Silvia, non avrebbe mai accettato. È andata bene così. Silvia adesso ha tutta la forza che Le serve per governare, e lo farà con i cittadini, con i loro suggerimenti e proposte, con il dettato del programma elettorale, facendo il Sindaco di tutti, perché noi non ci dividiamo tra migliori e peggiori. Per Silvia e per noi siamo tutti cittadini di serie A e lei è il Sindaco “cittadino tra i cittadini”.”.