I lavori sono iniziati nella mattina e riprenderanno domani. 19 gli alberi abbattuti che verranno sostituiti da altrettante piante. Il progetto prevede la riqualificazione di tutto il viale
"I tigli erano malati e dovevano essere tagliati per motivi di sicurezza": con queste parole l'amministrazione comunale di Figline Incisa replica alla protesta di alcuni cittadini che riunitisi in un comitato spontaneo stavano già raccogliendo firme contro l'abbattimento delle piante in viale Marconi a Incisa, quello che porta alla stazione ferroviaria.
I 19 tigli dopo esami sono risultati malati ed erano diventati un pericolo per cittadini e il traffico. "Tutte le piante, infatti, presentano nella totalità gravi problemi fitosanitari: pur manifestando nel loro aspetto primaverile-estivo una chioma verde e attiva presentano vistose alterazioni radicali, presenza di cavità e carie diffuse, comparsa di corpi fungini che testimoniano il generalizzato grave stato di sofferenza delle piante". Così l'amministrazione comunale, dopo aver tentato alcune cure che non hanno prodotto i risultati sperati, ha deciso di tagliarli.
Al loro posto saranno subito piantati altre 19 piante di Liquidambar alte 4 metri e mezzo. Si tratta di una pianta introdotta in Europa dagli Stati Uniti nel 1861: è stata già collocata in via della Resistenza a Figline e in piazza Parri a Incisa.
Sul viale verranno anche realizzati interventi ai marciapiedi e all'asfalto. La spesa si aggira sui 60mila euro. Le opere saranno terminate in 60 giorni.
“E’ sempre un dispiacere dover intervenire in un modo drastico come questo, specie quando si tratta di un viale alberato a cui tutti siamo molto affezionati – ha spiegato la sindaca Giulia Mugnai – ma il pericolo è reale e incombente, quindi per salvaguardare l’incolumità delle persone l’unica possibilità rimasta è il taglio. Alla luce di questa esigenza abbiamo inserito viale Marconi in un progetto di riqualificazione complessiva che porterà al rifacimento dell’asfalto stradale e dei marciapiedi, eliminando quelle barriere architettoniche che, al momento, sono rappresentate proprio dalle radici sporgenti dei tigli. Credo quindi che alla fine dell’intervento viale Marconi sia forse meno ombreggiato, ma sicuramente più sicuro, funzionale e accessibile a tutti”.