Da oltre 150 anni il nome di Vallombrosa è legato alla storia delle Scienze forestali: ma oggi questo legame potrebbe sciogliersi, se l’Università di Firenze non rinnoverà la convenzione con i Carabinieri Forestali per l’utilizzo della sede del Paradisino, dove ogni anno accademico lavorano sul campo, per periodi di tempo diversi, circa 150 studenti. Partita la raccolta firme
Dopo oltre centocinquanta anni, Vallombrosa rischia oggi di perdere il Centro didattico e di ricerca universitaria sulle scienze forestali: il grido d'allarme arriva da AUSF Firenze, Associazione Universitaria degli Studenti Forestali, e dai Rappresentanti degli Studenti dei Corsi di Laurea in Scienze Forestali e Ambientali, che hanno scritto una lettera al Rettore dell'Università degli Studi di Firenze Professor Luigi Dei, al CdA e al Senato Accademico, lanciando anche una raccolta firme (il link è a fondo articolo).
La vicenda ruota intorno al Paradisino, edificio di proprietà dei Carabinieri Forestali, da decenni in uso agli studenti dell'università fiorentina che, con i loro docenti, qui studiano e lavorano sul campo, sfruttando quell'enorme patrimonio arboreo che è la foresta di Vallombrosa. Ogni Anno accademico passano dal Paradisino, per progetti diversi, circa 150 studenti di corsi triennali o specialistici: alcuni di questi li avevamo incontrati all'indomani della tempesta di vento di marzo 2015, impegnati a capire e studiare le trasformazioni e l'impatto di quell'evento sulla foresta (qui l'articolo). Vallombrosa è un laboratorio a cielo aperto, un libro con pagine sempre nuove da studiare.
Studenti dell'Università di Firenze al Paradisino
"La storia delle Scienze Forestali affonda le proprie radici nel terreno della foresta di Vallombrosa – si legge nella lettera al Rettore – cornice storica e di grande fascino, tanto decantata da John Milton (come citato in Paradise Lost). È proprio a Vallombrosa che nacque 150 anni fa esatti il primo Regio Istituto Superiore Forestale d’Italia, contribuendo direttamente a formare i migliori forestali del Paese per un lungo periodo di tempo. Ed è ciò che da sempre l’Università di Firenze si è impegnata a fare, rimanendo così una delle sedi d’eccellenza nel settore forestale-ambientale".
Eppure dalla scorsa primavera, scaduta la convenzione per l'utilizzo del Paradisino, tutto questo è in bilico. "La trattativa per il rinnovo è tuttora in fase di stallo. Ad oggi, nonostante le nostre continue preoccupazioni per la vicenda e le richieste effettuate affinché venga risolta, non è stata ancora presa una decisione definitiva sul futuro di tale struttura, con il risultato di intaccare il regolare svolgimento delle esercitazioni". All'origine dello stallo ci sarebbero problemi legati alla necessità di manutenzioni dell'edificio: difficoltà che ad oggi non sono state superate. Tanto che la scorsa estate, per chiudere i progetti, gli studenti sono stati ospitati in strutture private.
"Il Paradisino riveste un ruolo importantissimo per studenti, per Istituzioni e professionisti. È luogo di studio e ricerca, di formazione pratica e confronto, offrendo opportunità di crescita, sia culturale che personale, profondamente innovative rispetto alle altre sedi didattiche. Infatti, negli ultimi anni, il Paradisino ha consentito di accrescere la visibilità dei nostri corsi di studio anche a livello internazionale – ricordano AUSF Firenze e i Rappresentanti degli Studeni – Come le radici degli alberi instaurano tra loro connessioni nel suolo, impercettibili dalla superficie, il Paradisino è divenuto nel tempo quel terreno fertile per la nascita di legami e forze invisibili a un osservatore esterno e distratto, ma fondamenta imprescindibili da preservare e su cui continuare a costruire lo sviluppo della cultura forestale e ambientale del nostro Paese, che oggi come non mai ha bisogno di esperti ben formati e in grado di provvedere alla tutela e alla corretta gestione dell’immenso patrimonio verde".
"Noi Studenti siamo orgogliosi dei nostri Corsi di Laurea Forestali, sia delle lezioni tenute in Sede Universitaria sia delle numerose attività formative ed esercitazioni pratiche svolte sul campo. Non lasci – chiedono al Rettore – che le porte del Paradisino vengano chiuse, permettendo così che si perdano le competenze e l’identità che ci contraddistinguono. I forestali di ieri, oggi e domani sanno bene che le conoscenze derivate dall'attività pratica non sono un frivolo e inconsistente additivo rispetto a quelle teoriche apprese in aula, bensì parte integrante e assolutamente indispensabile per formare i futuri professionisti".
"Siamo certi che sarà fatto tutto il possibile per poter continuare a beneficiare di tale struttura e di tutti quei valori che “Il Paradisino” apporta non solo ai Corsi di Laurea Forestali, ma all’intero Ateneo. È quanto mai prioritario trovare una soluzione sostenibile ed in tempi accettabili al fine di garantire il corretto svolgimento delle attività didattiche e di ricerca a cui facciamo riferimento in questa lettera, evitando che un secolo e mezzo di Storia e Cultura Forestale spariscano per sempre. Da parte nostra c’è la piena collaborazione e fermezza nel voler risolvere la questione il prima possibile".
La petizione è aperta e può essere sottoscritta da tutti: l'appello è a farlo entro giovedì, perché l'intera documentazione con le firme allegate sarà presentata venerdì al Rettore. Una corsa contro il tempo per salvare la storia della scienza forestale a Vallombrosa. Per chi vuole firmare, questo è il link: RACCOLTA FIRME PARADISINO.