07, Dicembre, 2024

Valdarno e Valdisieve uniti, firmato il protocollo: sarà bacino unico per sanità, infrastrutture, sviluppo

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In Regione i sindaci di Valdarno aretino e fiorentino, Valdisieve e Pratomagno: siglato un accordo per uno sviluppo armonico del territorio. Diciotto comuni ed un percorso unico per la condivisione di problemi e proposte progettuali. Ed è il primo passo concreto per salvare la sanità di vallata

Diciotto comuni per un bacino che d'ora in poi farà fronte comune, almeno su tre temi chiave: la sanità, le infrastrutture, le politiche per lo sviluppo. E con la firma dell'accordo, stamani in Regione Toscana, si sanciscono per la prima volta impegni concreti che unificano, di fatto, i comuni di Valdisieve, Valdarno Fiorentino, Valdarno Aretino e Pratomagno. 

I comuni che hanno aderito a questo patto sono, in ordine alfabetico, Bucine, Castelfranco Piandiscò, Castiglion Fibocchi, Cavriglia, Figline e Incisa Valdarno, Laterina, Londa, Loro Ciuffenna, Montevarchi, Pelago, Pergine Valdarno, Pontassieve, Reggello, Rignano sull’Arno, Rufina, San Giovanni Valdarno, San Godenzo, Terranuova Bracciolini. Tutto il Valdarno unito, più le amministrazioni comunali della Valdisieve. Un fronte comune che finora non si era mai realizzato. 

Sotto quali obiettivi? Tutto scritto nel documento firmato dai sindaci, che ridisegnano così una sorta di nuova geografia amministrativa. “Il confine del territorio amministrativo provinciale che è stato per anni limite al dialogo tra zone omogenee, non può, anche alla luce del nuovo ordinamento istituzionale, costituire un limite alla collaborazione e alla condivisione dei problemi e delle opportunità”.

Il documento parte da questa premessa e sottolinea anche con forza come il Valdarno e tutto il territorio che corre tra la provincia di Firenze e quella di Arezzo, sia una delle principali aree industriali della regione con diversi settori che hanno raggiunto l’eccellenza, ma anche un importante polo commerciale conosciuto per il lusso e la qualità dei prodotti, senza dimenticare l’enogastronomia ed il settore ricettivo. Un territorio attraversato dalle principali reti di comunicazione regionali, autostradali, ferroviarie, e di fatto porta di accesso alla città di Firenze.

I 18 comuni hanno, dunque, deciso di fissare obbiettivi unitari nell’azione amministrativa  da sottoporre alla Regione, ma anche al Governo nazionale. Tre gli obiettivi comuni.

Il primo è quello dei Servizi sociosanitari: il loro potenziamento passa da una reale integrazione dei due presidi sanitari del territorio, cioè l’Ospedale della Gruccia di Montevarchi e il Serristori di Figline. L’integrazione è però necessaria anche sul fronte della sanità territoriale “mediante – si legge nel testo – la rete distrettuale delle costruende ‘Case della salute’, capaci, in un sistema che prescinda dai confini amministrativi provinciali, di rafforzare la rete di protezione sociale dei cittadini, di abbattere le liste d’attesa, di ridurre al minimo lo spostamento delle persone verso le altre aree della regione per la diagnostica”.

Secondo obiettivo, quello delle infrastrutture: la zona di confine tra Arezzo e Firenze è snodo fondamentale delle reti di comunicazione nazionale. Ma serve un rafforzamento della rete viaria di comunicazione non autostradale tra Firenze ed Arezzo: con la valorizzazione delle strade storiche, il completamento delle opere già finanziate e la realizzazione di quelle mancanti (la bretella Località le coste-Casello Valdarno, il ponte sull’Arno sempre al casello Valdarno, la variante in riva destra della SR69, il secondo ponte sull’Arno a Figline e il doppio ponte di Vallina, la variante Stentatoio Dicomano della SS67) che alleggerirebbero il traffico eviterebbero il transito nei centri abitati. 

Infine, il terzo obiettivo è racchiuso nel termine competitività. I 18 comuni si impegnano e chiedono sostegno alla regione per rafforzare la competitività delle imprese dotando il territorio delle strutture viarie necessarie, ma anche di servizi di connessione veloci e ultaveloci nel territorio. “Con la stessa determinazione – prosegue il documento – i sindaci intendono verificare le condizioni per porre in essere tutti gli strumenti volti alla protezione dell’eccellenza del territorio e delle sue produzioni, quali la costituzione di un distretto rurale o di un distretto turistico dell’intera area”. 

“Con questo documento – ha commentato Cristiano Benucci, sindaco di Reggello, –  si inizia un percorso di dialogo volto a rafforzare questa importante area geografica, non può essere un confine amministrativo a costituire un limite. La nostra capacità di interagire e lavorare insieme servirà per superare le divisioni amministrative e valorizzare al massimo tutto il territorio e le sue potenzialità”. 
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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