La Regione ha rivisto, con una delibera di giunta dei giorni scorsi, il sistema di monitoraggio della qualità dell’aria. Dopo la chiusura della centralina di Incisa, il Valdarno era rimasto senza punti di rilevamento. Adesso un accordo con Enel per una centralina a Figline, ma sarà collocata, a differenza di quello di Incisa, in una zona di “fondo”.
Dopo anni di attese, dibattiti e polemiche il Valdarno avrà finalmente una centralina per il rilevamento della qualità dell'aria.
La discussione si è accesa a gennaio 2013 quando l'allora Provincia di Firenze decise di spegnere l'unica centralina presente in Valdarno, quella di Incisa, che era attiva a seguito di un accordo con l'azienda Sims.
Da allora il Valdarno è rimasto privo di punti di rilevamento dell'aria, nonostante gli impegni dei consigli comunali e le sollecitazioni venute anche da Maurizio Da Re, portavoce del comitato pendolari Valdarno Direttissima. A giugno l'assessore di Figline e Incisa, Lorenzo Tilli annunciò che era stata aperta la discussione con la Regione con la possibile soluzione di una centralina a Figline, e non più ad Incisa, utilizzando la strumentazione già presente dell'Enel, a servizio della centrale di Santa Barbara.
Adesso la conferma ufficiale: la Regione, con una delibera di giunta, ha approvato la nuova struttura della rete regionale di rilevamento della qualità dell'aria e previsto una centralina ad Incisa. “Gli studi – si legge nella delibera redatta dall'assessorato all'Ambiente e Difesa del Suolo, guidato da Federica Fratoni – per le aree della media valle del Serchio e del Valdarno superiore, data la loro peculiare conformazione orografica, hanno mostrato una limitata rappresentatività territoriale delle stazioni di cui all’allegato B e che i dati analitici risultanti da pregresse campagne di misura e stazioni fisse hanno mostrato l’esigenza di implementare la rete regionale di rilevamento, già approvata dal Ministero competente, con stazioni fisse per la misurazione dei parametri maggiormente critici per la qualità dell’aria quali il materiale particolato fine (PM10) ed il biossido di azoto (NO2)”.
Le centraline attive – la competenza sul monitoraggio è passata negli anni passati di competenza alla Regione – sono infatti collocate ad Arezzo e non forniscono misurazioni rappresentative e significative per il Valdarno. Un bel problema considerato che la stazione di Incisa aveva messo in luce una situazione critica con sforamenti di Pm10 paragonabili a viale Gramsci a Firenze.
Quella prevista a Figline è una stazione urbana di fondo, a differenza di quella di Incisa che era di traffico, proprio limitrofa all'autostrada: “A Figline – spiegò a giungo Lorenzo Tilli – sarà collocata davanti alla caserma dei carabinieri e che deve essere però ammodernata. Abbiamo avuto l’ok da parte della Regione che deve essere ancora formalizzato”. Monitorerà Pm10 e No2, quella di Incisa che era di proprietà della ex Provincia di Firenze sarà invece da “utilizzare per eventuale recupero della cabina e della strumentazione”. Rimangono adesso da capire i tempi per l'attivazione del monitoraggio.