19, Aprile, 2024

Un paese unito nella lotta alle zanzare: cittadini protagonisti di un progetto di prevenzione. “Vogliamo un’estate senza punture”

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A Castelnuovo dei Sabbioni dall’iniziativa di alcuni cittadini è nato un progetto che punta ad abbattere del 70-80% la presenza di zanzare tigre d’estate. Il paese è stato diviso in zone e affidato a volontari: si promuovono buone pratiche e si combattono le larve nei tombini e ristagni d’acqua. Per aggiornare gli altri membri un gruppo su whatsapp

Un'estate senza zanzare, il sogno di tutti. A Castelnuovo dei Sabbioni, però, questo sogno potrebbe diventare realtà, grazie all'iniziativa di un gruppo di cittadini che su base assolutamente volontaria sta provando ad abbattere la presenza dell'insetto di una percentuale che potrebbe arrivare al 70-80%. 



Il principio è semplice: per non ritrovarsi invasi di zanzare come accade ogni anno, occorre prevenire. Evitare, cioè, che le zanzare nascano: perché l'unico modo davvero efficace per liberarsi dai fastidiosi insetti è proprio questo. Una volta nate, infatti, i rimedi per allontanarle o ucciderle sono poco efficaci e limitati comunque a pochi esemplari. Bloccare invece la trasformazione di larve in zanzare è possibile su larga scala: bastano alcuni semplici accorgimenti. 



"La prima cosa che abbiamo fatto, un mese fa – spiega Andrea Biagioni, uno degli ideatori del progetto – è stato incontrare tutti i cittadini al Circolo Arci di Castelnuovo. Abbiamo parlato di come si diffonde la zanzara, e di quello che potevamo fare come cittadini per evitarlo: perché solo se tutti collaborano ci possiamo riuscire. In questo caso è difficile operare dall'alto, il comune non ha possibilità di compiere un'opera di prevenzione di questo tipo". Tra i promotori c'è anche Luca Portolani, fonte di ispirazione per Castelnuovo: da solo, infatti, nel suo quartiere di Cavriglia ha debellato oltre l'80% di zanzare. 



In cosa consiste, dunque, l'operazione? Prima di tutto, il paese di Castelnuovo dei Sabbioni è stato diviso in zone, segnate con colori diversi su una mappa e affidate a una dozzina di volontari. Ciascuno è responsabile della propria zona, e si occupa in particolare dei tombini: qui devono essere inserite, a cadenza regolare nel corso della primavera e dell'estate, le pasticche larvicide. Si tratta di una sostanza non tossica per gli esseri viventi, il diflubenzuron, che però impedisce alla larva di trasformarsi in zanzara.



Ciascun tombino, nel corso di una stagione, può diventare luogo di nascita per centinaia di zanzare, fino a un migliaio. Moltiplicate per i tombini che ci sono lungo le strade, ecco che si capisce da dove viene l'invasione estiva. "Ed è importante capire che la zanzara tigre che ci punge a casa è nata probabilmente molto vicino: questi insetti, infatti, volano non troppo alti e soprattutto non troppo a lungo, non si spostano più di 200 metri dal luogo di nascita". 



Insomma, se abbiamo zanzare attorno a casa probabilmente è anche colpa nostra. Ed è per questo che l'opera dei volontari non si ferma alle pasticche dei tombini, ma va oltre: incontrando i residenti del paese, ognuno spiega il progetto e invita a rispettare alcune semplici regole. La prima è di togliere ogni ristagno d'acqua intorno alle case. Sottovasi, secchi lasciati in giardino, laghetti e così via sono luoghi ideali per le larve di zanzara tigre. Qui ne nascono a centinaia, in particolare con i primi caldi. 



L'adesione del paese è stata entusiasta. In tanti chiedono di contribuire anche economicamente: e così presso il Circolo è stata aperta una raccolta fondi, alla quale ha deciso di contribuire anche il Comune di Cavriglia, sottolineando così la bontà di questa iniziativa. Dall'amministrazione comunale sono arrivati 150 euro, che si aggiungono alle somme messe a disposizione dei cittadini. Tutti soldi che vengono impiegati per acquistare le pasticche larvicide. Considerando che i tombini sono oltre 500, e che ogni due settimane c'è da inserire la pasticca, servono circa 80 euro al mese (un barattolo da 500 pasticche costa circa 40 euro), che da maggio a ottobre fanno un costo di circa 400 euro.  



Il primo giro di perlustrazioni, con il censimento e la mappatura di tutti i tombini e delle aree critiche, è già stato compiuto. I volontari si aggiornarno su un gruppo whatsapp, si tengono continuamente in contatto. E programmano le prossime uscite in base alle condizioni meteo: la pioggia, ad esempio, porta via la sostanza larvicida e quindi è necessario partire con un nuovo giro. Ma in fondo si tratta di una passeggiata serale per le strade del paese, e di una chiacchierata con gli altri cittadini. E se questo basterà per allontanare le zanzare, sarà sicuramente un progetto da esportare. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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