Davanti a una platea del cinema teatro Masaccio strapiena di persone l’attore e regista si è messo a nudo: dalla sua vita personale agli inizi della carriera, dall’importanza della famiglia di origine alle sue paure. Verdone ha coinvolto il pubblico nei suoi racconti. Il sindaco Maurizio Viligiardi ha consegnato il Premio Marzocco alla carriera
Seconda giornata della 34° edizione di Valdarno Cinema Fedic carica di emozioni. Ospite è stato l'attore – regista Carlo Verdone. A lui che ha vinto David di Donatello, Nastri d'argento e Globi d'oro, senza contare i tantissimi riconoscimenti ricevuti dal 1980 all'uscita del suo primo film 'Un sacco bello' fino ad oggi, il premio ricevuto a San Giovanni poteva sembrare solo un riconoscimento in più nella sua lunga carriera e invece l'ha accolto come se fosse quello più ambito. Visibilmente emozionato e riconoscente come soltanto i grandi personaggi sanno essere quando si tratta di vedere riconosciuta una volta di più la propria arte e la propria passione nel viverla Verdone ha ricevuto il Marzocco alla carriera ringraziando il sindaco Maurizio Viligiardi che glielo stava consegnando, gli organizzatori per aver scelto lui e soprattutto il pubblico che lo stava osannando.
Gentile, affabile, intelligente, ironico ha avuto una parola per tutti e soprattutto ha raccontato la sua vita e la sua carriera con una semplicità disarmante. Incalzato dalle domande del direttore artistico di Valdarno Cinema Fedic, Simone Emiliani, e dal giornalista e critico cinematografico Giovanni Bogani, Carlo Verdone ha ripercorso a ritroso la sua passione per il cinema.
Laureato in Lettere con indirizzo Storico – Religioso, con l'hobby di girare film, allora in Super 8, nel 1973 un suo film sperimentale vinse un premio a Tokyo e Verdone decise di sottoporlo all'attenzione di Roberto Rosselini. Entrò così al Centro sperimentale di cinematografia e si laureò nel 1974 in regia cinematografica. Da allora un crescendo di successi: dall'esperienza in teatro, che ha continuato grazie all'incoraggiamento della madre, fino al cinema, da "Un sacco bello" fino all'ultimo "L'abbiamo fatta grossa". E in ponte c'è già un altro film.
Carlo Verdone ha parlato non solo delle sue vittorie ma anche delle sue debolezze come gli attacchi di panico che lo hanno assalito dal momento in cui ha iniziato ad avere successo e la sua vita è completamente cambiata.
Ha raccontato come nascono i suoi personaggi irriverenti, stravolgenti e sempre ricalcanti la società moderna: talvolta per caso, talvolta da un fatto reale, altre volte da una canzone.
Dopo la Masterclass Verdone ha ricevuto il Premio marzocco alla carriera e ha voluto portare a casa un ricordo della serata.
Una bella serata con una bella persona che ha parlato della sua porfessione ma anche e soprattutto del suo essere uomo. Carlo Verdone non ha esitato a rapportarsi con il pubblico stringendo mani e facendo selfie.
Hanno collaborato Federica Crini e Francesca Del Sala