Giovedì 30 luglio torna Orientoccidente in piazza della Liberazione a Terranuova. Anche stavolta la data è andata sold out con Simone Baldini Tosi e il suo spettacolo dedicato e ispirato a Giorgio Gaber
Ad una settimana dal concerto dei musici di Guccini, il festival Orientoccidente conquista un altro sold out: si tratta di uno spettacolo dedicato alla canzone d'autore e al teatro canzone "Chiedo scusa se parlo di… Gaber" il nuovo monologo di Sandro Luporini portato in scena da Simone Baldini Tosi, accompagnato da un originale ensemble composto da Lorenzo Rossi (violino), Serena Burzi (violino), Erika Capanni (viola), Elisa Pieschi (violoncello), Francesco Baggiani (chitarra elettrica e acustica, electronics).
“Chiedo scusa se parlo di… Gaber” è un progetto di Sandro Luporini, co-autore storico – oggi novantenne – degli spettacoli di Giorgio Gaber, che ha scelto quindici fra le più significative canzoni composte con Gaber e le ha attualizzate con monologhi originali e rivisitazioni secondo la più alta tradizione del “teatro Canzone”.
“I testi delle sue canzoni sono altamente profetici e non hanno mai avuto bisogno di grandi ritocchi – ha affermato Simone Baldini Tosi – Quello che farà la differenza sono i monologhi inediti scritti da Luporini, che riportano in luce il concetto di “teatro canzone”. Ultimamente, anche la ripresa del ‘Signor G’ si portava dietro l’esigenza autocelebrativa di rifare tutto uguale. Con questi nuovi monologhi inediti, si torna ad ascoltare Gaber/Luporini con collegamenti nuovi e attuali. La mia famiglia ascoltava e andava a teatro a vedere Gaber. Io stesso ho visto Gaber a teatro più volte. Ricordo ancora quando venne al Teatro Bucci di San Giovanni Valdarno… Non l’ho conosciuto personalmente, ma ho conosciuto il suo ‘complice’ e autore Sandro Luporini, i suoi amici, i suoi collaboratori, i suoi musicisti. Ogni loro racconto e ogni loro silenzio non possono che essere frammenti di un esistenza che non riuscirò mai a conoscere completamente."
"‘Chiedo scusa se parlo di… Gaber’ vuole essere un pretesto per comprendere quanto attuali siano le canzoni del duo Gaber-Luporini – conclude Baldini Tosi – I monologhi che mi ha cucito addosso Luporini raccontano del dialogo tra me e mio nonno Ambrogio. Ambrogio è il pensiero di Luporini. Dopo la quarantena niente può essere come prima quindi i brani hanno dei nuovi arrangiamenti. I monologhi hanno assorbito una pandemia ancora da digerire. Sono sicuro che anche Gaber non vorrebbe semplicemente rassicurare il pubblico cantando vecchie canzoni, ma vorrebbe che si continuasse quella ricerca introspettiva che avveniva a ogni suo spettacolo. Portare avanti il Teatro Canzone non è solo una bellissima esperienza, ma anche un dovere sociale”.
Qui gli altri appuntamenti della sedicesima edizione del festival “Orientoccidente”.