13, Maggio, 2025
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Typomachia: Gianni Gaggiani porta in mostra la scrittura nell’epoca dell’intelligenza artificiale

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Dal 10 maggio al 10 luglio, nelle sale del Palazzo Comunale, prende vita un’esposizione artistica che esplora la trasformazione del linguaggio scritto sotto l’influenza dell’intelligenza artificiale. L’inaugurazione ufficiale è prevista per sabato 10 maggio alle ore 18.

La mostra si intitola Typomachia e porta la firma dell’artista e designer Gianni Gaggiani. Il progetto nasce da un interrogativo profondo e attuale: che cosa resta della scrittura umana in un’epoca in cui anche le macchine sono in grado di generare testi coerenti, articolati, e sorprendentemente simili – se non superiori – a quelli prodotti da una persona?

A innescare questa riflessione è stato un evento culturale che ha segnato un prima e un dopo nella percezione collettiva dell’intelligenza artificiale: la diffusione, a partire dalla fine del 2022, di modelli linguistici avanzati come ChatGPT. Da quel momento, la scrittura ha smesso di essere una prerogativa esclusivamente umana per trasformarsi in un campo condiviso tra intelligenze biologiche e artificiali. Una rivoluzione silenziosa che ha messo in discussione la nostra identità e il nostro rapporto con il linguaggio.

Gaggiani affronta questa trasformazione non con l’occhio del tecnico, ma con quello dell’artista. Typomachia si presenta infatti come un vero e proprio laboratorio visivo, dove la parola scritta viene smontata, analizzata e ricomposta in forme nuove. Il punto di partenza sono gli incipit di alcuni tra i più celebri romanzi della letteratura mondiale. Frasi note, che hanno segnato intere generazioni, vengono sottoposte a un processo di scomposizione e rielaborazione grafica. Le parole e le lettere, come particelle elementari, vengono fatte collidere tra loro attraverso software di grafica e tecniche digitali, generando opere che ricordano gli esperimenti della fisica contemporanea.

Il risultato sono composizioni complesse, in cui il segno tipografico perde la sua funzione puramente comunicativa per assumere un valore estetico e concettuale. Le lettere non formano più parole: diventano simboli, tracce, elementi visivi che si intrecciano e si stratificano. Attraverso l’uso del plexiglas trasparente, le opere acquisiscono una dimensione spaziale che rompe la tradizionale bidimensionalità della scrittura. Le parole si trasformano in oggetti tridimensionali, sospesi, fluttuanti, aperti a nuove interpretazioni.

“L’intelligenza artificiale ci ha tolto una nostra unicità: la scrittura – spiega Gianni Gaggiani –. È una scossa che ci impone una riflessione. Forse è il momento di tornare all’essenza del linguaggio, di ripensare da capo il processo di scrittura, di capire davvero cosa c’è dietro ogni segno che tracciamo su una pagina.”

Il titolo stesso della mostra, Typomachia, richiama la conflittualità implicita in questa fase di transizione. È la “battaglia dei tipi”, non solo in senso tipografico, ma anche culturale. Una lotta simbolica tra il linguaggio umano e quello generato dalle macchine, tra tradizione e futuro, tra significato e artificio. Ma è anche un tentativo di conciliazione, di ricerca di nuovi equilibri e nuove forme espressive.

Le opere di Gaggiani sono realizzate con una tecnica mista che unisce elaborazione digitale, pittura, e materiali plastici. L’uso sapiente del plexiglas consente una lettura stratificata delle composizioni, dove ogni livello visivo può essere interpretato separatamente o come parte di un insieme complesso. L’effetto è quasi quello di un codice da decifrare, un linguaggio che sembra familiare ma che al tempo stesso ci sfugge, invitandoci a ripensare le nostre certezze sulla comunicazione scritta.

La mostra sarà visitabile gratuitamente presso il Palazzo Comunale fino al 10 luglio, negli orari di apertura dell’edificio. Un’occasione per confrontarsi con una tematica quanto mai attuale, in bilico tra arte, tecnologia e filosofia del linguaggio.

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