E’ una delle tante truffe scoperta dagli agenti del commissariato di Montevarchi: 43 su 119. L’uomo in un anno ha collezionato 39 denunce
Acquista un computer on line da una fantomatica ditta operante nel settore delle telecomunicazioni e paga con un bonifico bancario: il computer non è mai arrivato e i venditori si sono volatizzati. A rimanere truffato è stato un montevarchino che dopo aver scoperto il raggiro ha presentato denuncia al commissariato di polizia di Montevarchi. Gli uomini della sezione anticrimine, dopo lunghe e laboriose indagini, sono riusciti a identificare, rintrcciare e denunciare il responsabile. Si tratta di un 40enne residente in Puglia che si spacciava per il legale rappresentante della ditta.
Gli uomini del commissariato, dopo una serie di verifiche incrociate delle notizie raccolte presso altri uffici di polizia unite alle risultanze emerse in banca dati, hanno scoperto che l'uomo è un pluri pregiudicato per reati analoghi e che è stato denunciato per lo stesso reato ben 34 volte solo nel 2018.
Non è il solo caso risolto dagli uomini della polizia del commissariato di Montevarchi: nel biennio 2017-2018 su 119 denunce querele ricevute per reati analoghi, i poliziotti sono riusciti in 43 casi ad individuare e denunciare i relativi responsabili all’Autorità giudiziaria nonostante la scaltrezza dei malfattori che spesso operano dall’estero o si avvalgono di strumenti finanziari gestiti da società estere per le quali si rende necessario ricorrere anche a rogatorie internazionali.
"Nella stragrande maggioranza dei casi le truffe – spiega la polizia – hanno sempre riguardato falsi annunci di vendita sulle piattaforme e – bay, Subito.it o Bakeka.it, di oggetti quali autovetture, scooter, biciclette, cellulari ed in un caso addirittura una stufa a pellet o ancora affitto di case vacanza (Tropea, nel Salento o presso la Costiera amalfitana), con la conseguenza che i truffatori, quasi sempre di nazionalità italiana e residenti nel territorio nazionale, una volta incassato l’ anticipo o addirittura il pagamento intero del prezzo, si rendevano di fatto irreperibili tentando così di far perdere le loro tracce. Trattandosi comunque di pagamenti effettuati per lo più su posta-pay o su conti correnti intestati su carte ricaricabili, in virtù comunque della tracciabilità del denaro, gli uomini della sezione anticrimine del Commissariato di Montevarchi sono nei casi risolti riusciti a ricostruire i movimenti di denaro e, soprattutto, i veri titolari a dispetto dei nomi posticci utilizzati per le truffe o di numeri di cellulari intestati su sim acquistate per il tramite di documenti di identità poi rivelatisi falsi o contraffatti".