La truffa era già stata messa in atto in Valdarno nel 2012. I carabinieri della compagnia di Figline arrestarono tre giovani. La ditta produttrice era di Brescia. La truffa consisteva nello spacciare per obbligatoria l’installazione degli apparecchi
Dopo essere sbarcata in Valdarno nel 2012 la truffa del 'salvagas' continua a mietere vittime. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Figline hanno denunciato un 33enne residente nella provincia di Brescia per truffa ai danni di tre persone di 70, 80 e 52 anni di Greve in Chianti.
L'uomo, hanno scoperto i carabinieri, vendeva ed installava l’apparecchio “salvagas”, costituito da una strumentazione in plastica funzionante con una pila, per 239 euro. Nel caso in cui le vittime non fossero state in grado di pagare in contanti il venditore si avvaleva della macchinetta pos per il pagamento con carta di credito e/o bancomat.
La truffa consisteva nel fatto che il 33enne annunciava l’esistenza di una nuova normativa circa il possesso obbligatorio, all’interno delle abitazioni, di apparecchi per la rilevazione di gas. Cosa assolutamente falsa.
Nel novembre 2012 sempre i carabinieri della compagnia di Figline arrestarono tre giovani che a Figline e Reggello erano riusciti a ingannare una decina di persone tra i 70 e gli 89 anni con le stesse modalità. Avevano accettato, al posto del denaro contanti, anche assegni postdatati.