28, Marzo, 2024

Tripudio rossoblù, il Montevarchi torna in Eccellenza

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Il Montevarchi vince il suo terzo campionato consecutivo e riconquista la categoria frequentata prima del fallimento. La rinascita è completa, più di 1.200 tifosi festeggiano al Brilli Peri. Contro il Pratovecchio finisce 3-0

Il 6 novembre 2011 poche decine di tifosi tornarono in Curva Farolfi dopo un lungo boicottaggio, sdegnati da settimane, mesi, anni di tremendo dissesto societario che di lì a poco avrebbero portato al fallimento dello storico club. Quel giorno, contro il Gracciano, il Montevarchi Calcio giocò l’ultima partita della sua storia in un clima funereo. All’inizio del prossimo settembre, l’Aquila scenderà in campo per la prima partita del campionato di Eccellenza, lo stesso frequentato quel triste giorno. Lo farà davanti a qualche centinaio di tifosi ubriachi d’entusiasmo per l’inarrestabile rincorsa dell’Aquila Montevarchi completata nel più breve e più bello dei modi. E allora basta parlare della “rinascita” in atto, mettiamo da parte questo vocabolo perché d’ora in poi non servirà più. L’Aquila Montevarchi, oggi, è rinata per davvero.


Il Montevarchi supera 3-0 il Pratovecchio e chiude il campionato con una giornata di anticipo dando inizio a una festa popolare tinta dei colori rosso e blu. Decidono le reti di Vangi, una precisa spizzata di testa su cross di Stefanelli al 26', e di Daveri, che raddoppia al 18' della ripresa servito in contropiede da Sguera. E poi il gol di Federico Cuccoli, capitano morale e uomo-simbolo della rinascita. Un sogno che si avvera la sua corsa sotto la Sud impazzita di gioia.

Finisce così la miglior stagione da quando il calcio montevarchino ripartì a testa bassa dalla Seconda categoria sotto le insegne dell’Audax, ricostruendo mattone su mattone una squadra, una società, un settore giovanile al suo servizio. E, cosa più difficile, un amore che pareva finito e che oggi invece brucia come nei giorni migliori. L'Aquila ha conosciuto enormi gioie passando per momenti di profonde difficoltà. Ha vinto grazie alla fatica. Il primo merito di questa squadra è quello di aver onorato sul serio la maglia, sempre, ogni domenica che le avversarie erano pronte a rovinare giocando al meglio delle loro possibilità perché a vincere contro il Montevarchi potevano fare il colpo grosso che svolta un campionato. I rossoblù ne sono usciti stremati, ma vincitori.
 



Risultato affatto banale quando si parte con tutta la pressione sulle spalle e l’ambiente chiede i tre punti a prescindere, ma poi bisogna andare giocarseli sul campo e le avversarie sono di livello, ben altra cosa rispetto a quelle affrontate negli anni di Prima e Seconda categoria.



L'epilogo è di quelli che non si scordano, con i 1.200 e passa presenti sugli spalti del Brilli Peri, 600 solo in Curva Sud, colorata dalle maglie e dalle bandiere che in tanti hanno tirato fuori dall'armadio come non facevano da anni. Ora il massimo campionato regionale, l’Eccellenza. Trampolino di lancio verso quelle categorie che Montevarchi si augura di tornare a frequentare presto. Probabile che a questo giro servirà un po’ di pazienza in più, per il resto c’è già tutto: una società solida, l’ossatura della squadra, uno staff tecnico di valore, una tifoseria che non avrà eguali nemmeno in Eccellenza. L’Aquila, insomma, è rinata. E oggi si fa festa.
 

 

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