24, Dicembre, 2024

Tredici settimane di cassa integrazione per i dipendenti Valentino, si studiano soluzioni per recuperare la produzione

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Le prime decisioni emerse dall’incontro di oggi tra i vertici dell’azienda e i rappresentanti sindacali: per i 160 lavoratori firmata la cassa integrazione. Le ipotesi in campo per il futuro prossimo e quello a lungo termine

Per i 160 dipendenti dell'azienda Valentino andata bruciata nella notte si aprono ora 13 settimane di cassa integrazione. C'è stato subito l'accordo su questo punto tra i vertici dell'azienda, presenti a Levane già dalla scorsa notte, e i rappresentanti sindacali, che si sono incontrati nel primo pomeriggio di oggi in presenza. La cassa integrazione scatterà subito, dunque, l'azienda è anche disponibile ad anticiparla. 

Molto più complesso sarà invece il percorso per il futuro immediato della produzione e per quello a lungo termine. L'azienda infatti ha una serie di ordinativi che non possono essere rimandati, e dunque la produzione, in qualche modo, va recuperata in fretta. "Quello che noi abbiamo chiesto, anche con alcune proposte concrete di aziende che potrebbero mettersi a disposizione, è che il Valdarno resti punto di riferimento: è emerso chiaramente però che il Valdarno al momento non è in grado di riassorbire per intero la mole di lavoro che l'azienda ha attualmente da portare avanti", spiega David Scherillo, della Femca Cisl Arezzo. 

Non è solo una questione di numeri, ma anche di tipologia di lavoro e di macchinari che sono necessari per portare avanti la produzione Valentino. Si dovrà dunque capire come l'azienda intende muoversi nell'immediato: e nei prossimi giorni questo aspetto si andrà delineando con maggiore chiarezza. L'azienda ha già un altro stabilimento a Firenze, ma anche qui è in corso una produzione ed è difficile riassorbire l'intero ordinativo che avrebbe dovuto portare avanti lo stabilimento di Levane. 

C'è poi la questione del lungo termine, cioè come si ripartirà e dove l'azienda intenderà investire: "Noi abbiamo chiesto – continua Scherillo – che il Valdarno rimanga centrale, e non sono i tempi ad essere importanti, quanto la prospettiva precisa: se l'azienda ci darà rassicurazioni sull'intenzione di investire qui, i tempi si vedranno, non ci preoccupa che siano 6 piuttosto che 8 mesi. Su questo aspetto, però, oggi era veramente troppo presto per pronunciarsi: ci siamo dati appuntamento tra una settimana per un nuovo confronto". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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