23, Luglio, 2024

“Tra natura e cultura”: una partecipazione attiva nei lavori pubblici pensata per i cittadini di San Giovanni

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Parte oggi l’innovativo processo partecipativo del progetto “Tra natura e cultura”, il quale scopo è il coinvolgimento diretto e fattuale della cittadinanza ai vari progetti che il Comune di San Giovanni ha pensato per trasformare la città sotto due aspetti, cultura e natura. Un osservatorio digitale, due passeggiate esplorative fotografiche, confronti con gli specifici tecnici e incontro pubblico finale, i punti cardine del progetto.

Il progetto “Tra natura e cultura”, ideato e portato avanti dall’Amministrazione comunale di San Giovanni Valdarno, è accompagnato da uno strutturato percorso partecipativo che ha l’obiettivo di coinvolgere il più possibile la cittadinanza nell’ideazione e progettazione dei cinque lotti in cui “Tra natura e cultura” agirà. “Tra natura e cultura” è una delle tredici “strategie territoriali” regionali finanziate per un totale di 80 milioni dal Fondo Europeo Fesr 2021-2027, nello specifico il Comune di Sa Giovanni è il solo comune aretino ad essere stato scelto, sviluppando un progetto di ben nove milioni di euro. Il progetto ha come obiettivi le riqualificazioni del centro storico e del parco dell’Arno, coniugando due fondamentali piani del Comune, quello culturale e quello naturale. Nello specifico i lotti in questione sono 5: viale Gramsci, che verrà terminato entro il mese di gennaio; i Lungarni e il Parco dell’Arno; i chiassi (vicoli) e il centro storico, su Palazzo Corboli e Palazzo della Memoria.

“Tra natura e cultura” è un progetto molto ampio che si prospetta anche molto impattante per la città. L’aspetto, però, più innovativo sarà il processo partecipativo, di cui si occuperà “Avventura Urbana” e che ha preso avvio proprio nella giornata odierna. Una profonda collaborazione fra il comune e la cittadinanza, attraverso una serie di attività d’informazione e consultazione con lo scopo principe di ricevere feedback utili alla successive fasi di approfondimento progettuale degli interventi. Già da oggi, nella pagina del Comune di San Giovanni sarà aperta una sezione specifica, nel quale si troverà un osservatorio virtuale di consultazione, da cui i cittadini potranno porre domande e ricevere risposte nello spazio virtuale. In seguito, sarà adottato lo strumento della dell’intervista in profondità, cioè “a uno a uno” a dei soggetti coinvolti direttamente nei vari progetti. Saranno, poi, organizzate due giornate “itineranti” nelle giornate di venerdì 20 e sabato 28 ottobre, assieme a delle “passeggiate esplorative”, nelle quali la cittadinanza potrà confrontarsi direttamente con i tecnici incaricati. Le due passeggiate, previste per il 4 e 11 novembre, termineranno con un confronto tra ordini professionali e pubblica amministrazione previsto nella giornata del 14 novembre e un incontro finale il 7 dicembre a Palomar.

Valentina Vadi Sindaco di San Giovanni Valdarno: “Presentato stamattina il percorso partecipativo legato al progetto “Tra Natura e cultura”, che riguarderà i due asset principali del nostro territorio: il centro storico e il parco dell’Arno, che sarà possibile realizzare completamente grazie al contributo europeo e i finanziamenti europei Fesr 2021-2027, aggiudicato dalla nostra amministrazione nel 2022. Cofinanziati al 20% dalla nostra amministrazione per un totale economico di nove milioni e mezzo di euro. Uno dei lotti già partiti riguarda Viale Gramsci, poi ci sarà il sistema dei chiassi che vedranno una rigenerazione urbana e Palazzo Cordoli, poi Palazzo della Memoria, poi l’intervento nel parco dell’arno con soluzioni innovative per quello che riguarderà la viabilità: avverrà infatti il restringimento delle carreggiate a due e una fila di parcheggi che sono da tanto chiesti dai cittadini e poi la soluzione del “Social housing” nell’ex asilo di via Milano”.

Laura Fortuna Project Manager “Avventura Urbana”: “I cittadini verrano informati su quella che è la strategia territoriale e sui lavori previsti. Chiaramente questi interventi sono stati curati e progettati dai gruppi universitari di ricerca, ma adesso è fondamentale che in questi interventi rientri la voce del cittadino, nei singoli interventi di dettaglio. Quindi sia sul sistema dei chiassi, sia sul Parco dell’Arno è fondamentale dettagliare questi interventi proposti con delle soluzioni migliorative e delle risposte specifiche, finalizzate a rispondere specificatamente. Banalmente nella richiesta di spazi per i bambini, pensando ai lungarni, mentre per i chiassi il discorso è più complesso e sarà necessario un confronto con la cittadinanza interessata a un processo di trasformazione di quello spazio”.

Daniela Poli Professoressa Laboratorio di Progettazione Ecologica degli Insediamenti Università di Firenze: “Per quanto riguarda il progetto di riqualifica del centro storico, ovvero dei chiassi, coordinato dal Prof.ssore Collotti, e anche sul palazzo Corboli, che diventerà il Palazzo della Memoria. Il primo, quello dei chiassi, il nostro lavoro è partito dal rileggere la storia della città ed è apparso come attualmente non siano valorizzati questi chiassi, marginati. Il nostro obiettivo è quello di riportarli alla loro dignità: interezza di essi con riqualificazioni, pavimentazione e illuminazione quindi; poi ci siamo concentrati su tre progetti pilota: il chiasso Santa Croce, il chiasso Corboli e il vicolo Rossi. Poi ci siamo concentrati sul rimettere in relazione questi chiassi con l’intera città, anche con la volontà di riaprire il chiasso Santa Croce verso piazza Cavour. Per quanto riguarda il chiasso Corboli, l’aspetto importante è quello di lavorare soprattutto sul Palazzo, che verrà ristrutturato prevedendo anche un luogo di ristoro al piano terra al piano terra che affaccia su una corte interna. Il nostro obiettivo è anche quindi si riaprire questa corte. Nel vicolo rossi fondamentale la presenza di Casa Masaccio e Casa Mannozzi, sistema museale con funzioni aperte al pubblico. Altra cosa del giardino di casa Mannozzi, testimonianza di quello che erano un tempo i chiassi. Ultima cosa, idea di riscoprire i giardini anche attraverso il lavoro partecipativo”.

Antonella Valentini Laboratorio Landscape Design/Unità di ricerca Exploring for Landascape Architecture Università di Firenze: “Abbiamo lavorato su questa convenzione con il Comune, occupandoci del sistema del parco dell’Arno, sul quale ha lavorato la paesaggista Benedetta Pavone. Noi abbiamo lavorato nel valorizzare quello che già esiste, nella relazione sul parco e la città, siamo andati a studiare tuti gli elementi esistenti per valorizzarli e mettendo a sistema il gioco degli spazi aperti. Il Lungarno e l’Oltrarno saranno messi in relazione al centro storico con una serie di interventi che riguardano l’inserimento di giochi e per il relax dei cittadini, ma anche elementi di valorizzazione della presenza del fiume. Lavorando da un lato sul ripristino del sistema ecologico su un transetto dell’Arno, recuperando anche il sistema della pista ciclo-pedonale che esisteva già, con una serie di microinterventi di nuova vegetazione, per incentivare il lavoro sul piano ecologico ma anche sociale per i cittadini stessi”.

 

 

 

 

 

 

Articoli correlati