Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha firmato le ordinanze per il passaggio da lunedì 10 gennaio dalla zona bianca alla zona gialle delle regioni Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo e Valle d’Aosta. A pesare sulla decisione è il superamento dei tassi di occupazione dei ricoveri in area medica e delle terapie intensive oltre le soglie del 15% e del 10% (ieri, giorno della decisione, in Toscana erano rispettivamente al 19% e al 18,9%) “soprattutto a causa dell’alta incidenza dei non vaccinati tra i ricoverati”, scrive il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana Antonio Mazzei, in un post su facebook.
Dal punto di vista delle regole i cambiamenti sono minimi: “La principale differenza tra la zona bianca e la zona gialla – continua Mazzeo – sta nel fatto che servirà il green pass rafforzato per consumare anche al banco o all’aperto, ma è un segnale che ci indica che bisogna rispettare le regole ed essere prudenti. Non mi stancherò mai di ripeterlo: la vaccinazione è l’arma più efficace per battere il virus e renderlo meno pericoloso in caso di contagio. E a chi ancora è scettico o rifiuta l’idea del vaccino, chiedo di leggere uno dei tanti appelli di no vax pentiti dopo essere finiti in terapia intensiva. Il vaccino protegge e salva la vita a noi stessi e alle persone a cui vogliamo bene”.
Sempre il 10 gennaio, comunque, a livello nazionale scattano anche nuove regole decise dal Governo: intanto, da quella data i tempi per la somministrazione del booster diventano più brevi, e infatti sarà possibile ricevere la terza dose già dopo quattro mesi, anziché cinque. Sempre dal 10 gennaio arrivano nuove restrizioni per i non vaccinati: il certificato verde rafforzato (quello che si ottiene con vaccino o con guarigione) sarà obbligatorio infatti per salire su treni, bus, metro e tutti gli altri mezzi di trasporto, sia nazionali che locali, mangiare nei locali all’aperto, entrare in alberghi, partecipare a fiere, frequentare impianti sciistici e altri luoghi di socialità e svago.