La lista civica e il suo candidato Simone Nocentini si oppongono al biodigestore e annunciano una raccolta di firme. “Il nostro territorio ha già dato in termini di rifiuti”
No al biodigestore. La lista civica Terranuova in comune e il suo candidato a sindaco Simone Nocentini si oppongono alla realizzazione dell'impianto a Podere Rota. Annunciata anche una raccolta di firme.
“Ci stiamo mobilitando con una raccolta di firme – afferma Nocentini – Saremo presenti in ogni luogo di incontro, anche per rivendicare il diritto di chi risiede nei pressi della discarica a vivere dignitosamente. Il nostro territorio ha già dato in termini di rifiuti. La vicenda del biodigestore ha contorni paradossali: ancora una volta si propone un impianto ad elevato impatto ambientale, senza tenere di conto delle prerogative del territorio e con la cittadinanza costretta a prenderne atto quasi a giochi fatti. Dopo l’ampliamento di Podere Rota che non ha portato alcun beneficio ai residenti delle zone, come ad esempio: l’acquedotto mai realizzato; dopo la diatriba sulla discarica di Le Borra che di fatto ha sancito il prolungamento della quella di Podere Rota, ecco l’ulteriore beffa: il biodigestore che dovrebbe accogliere 30.000 tonnellate di rifiuti organici all’anno provenienti dalle province dell’Ato Sud, rendendo ancora una volta il Valdarno come la discarica di tutti”.
Nocentini, poi, continua:
"Si pensi ai disagi che una tale struttura, con due silos di 25 metri, apporterà alle famose Balze: esaltate quando c’è da spendere per promuovere un territorio quanto bistrattate quando ci sono dietro interessi economici. Per non parlare dell’aumento di passaggi di tir che si riverseranno sulla nostra precaria viabilità. Dove sta il vantaggio per i cittadini nel realizzare questo impianto visto che la Tares in pochi anni è aumentata del 40% ed i soldi del disagio ambitale vengono spesi a Terranuova per mantenere la macchina amministrativa comunale?".
"E dopo tutto ciò, l’attuale coalizione di centrosinistra presenta un candidato sindaco che è dipendente della stessa società SEI: proprio quella che vuole realizzare il biodigestore. Quindi, il conflitto di interessi e la questione morale riguarderebbero solo gli altri?”.