Arrivano in questi giorni le preoccupazioni per i rincari Tari in arrivo nel 2023: si tratta di cifre che vengono calcolate sulla base dei Pef, i Piani che ogni singolo comune deve inviare all’Ato Toscana Sud per l’approvazione, e che contengono in sostanza l’elenco di tutti i servizi da svolgere sul territorio. I Pef 2023 sono stati approvati la scorsa estate, e prevedono per i comuni del Valdarno Aretino un aumento che in media arriva intorno al 4%, ma che in sostanza è quasi ovunque al 5% tranne a Montevarchi, dove rimane sotto l’1%.
La tabella
Ieri il Presidente di Confartigianato Imprese Arezzo Maurizio Baldi è intervenuto sui rincari che si stanno registrando in tutta la provincia di Arezzo per quanto riguarda la tassa sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. “Gli aumenti in certi casi smisurati della TARI, in un momento di crisi come quello attuale dove i consumi si contraggono e le notizie su ulteriori rincari energetici dovuti al termine delle moratorie si aggiungono ai prezzi fuori controllo delle materie prime, sono fattori che impattano negativamente su aziende e famiglie. Auspichiamo la ripresa di un confronto con le Amministrazioni Comunali per concertare alcuni correttivi, nella speranza che nel contempo vengano attivate forme di contribuzione per ammortizzare i rincari. Siamo convinti da sempre che la ripresa economica debba passare anche attraverso questi segnali”.
Oggi il sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, rivendica i risultati del proprio comune: “Montevarchi risulta il quarto comune più virtuoso della provincia e il più virtuoso del Valdarno, rispetto ad un aumento di oltre il 5% dagli altri comuni – afferma il Sindaco – Un risultato che rispecchia una politica rispettosa dei cittadini e delle imprese, portata avanti negli anni attraverso una riorganizzazione più funzionale del servizio e una modalità della raccolta differenziata più adatta ed economica, ad un territorio di circa 25mila abitanti. Continuiamo tuttavia a muoverci in un contesto critico di area vasta, rappresentato da ingiustificabili e generalizzati rincari che confermano il fallimento delle mega Ato volute dalla Regione, con un gestore unico per 104 comuni, senza alcun beneficio per il cittadino che continua ad avere bollette troppo alte”.
“L’anno scorso abbiamo subito l’aumento delle tariffe dovuto al nuovo metodo di calcolo Arera che Montevarchi aveva fortemente contrastato – ricorda Chiassai – insieme a 10 altri Comuni della provincia, presentando un ricorso, purtroppo respinto dal Tar, che non è voluto entrare nel merito della questione. E’ evidente che la gestione dei rifiuti in Toscana non funzioni, noi continueremo con determinazione a contrastare i rincari, e lo dimostra che siamo tra i più virtuosi della provincia avendo riscontrato un aumento del Pef dello 0,7%, un dato più che dimezzato rispetto all’anno scorso. Siamo partiti nel 2016, con una raccolta differenziata ben al di sotto del 40%, con costi esosi di un porta a porta che interessava solo alcune aree della città, oggi stiamo sostituendo tutti i cassonetti senza ripercussioni sulla Tari, ma avendo portato il Comune, pur nella difficoltà culturali che ancora permangono, ad incrementare di 20 punti proprio il dato sulla raccolta differenziata. Siamo sempre più convinti che la gestione dei servizi debba tornare in ambito provinciale, per la vicinanza al territorio, dove essere virtuosi per i Comuni significhi non contenere i rincari, ma avere un controllo diretto in termini di funzionamento del servizio, costo, raccolta differenziata, a vantaggio dei cittadini e dell’ambiente”.