27, Novembre, 2024

Tamponi, isolamenti, criticità: il Sindaco Chiassai Martini replica al Direttore Generale della Asl D’Urso

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La prima cittadina replica a D’Urso che l’aveva accusata di cercare la contrapposizione e lo scontro. Chiassai: “Si collabora cominciando a smettere di dire il falso”

Dal macchinario per i tamponi mai entrato in funzione alla questione dei test rapidi e dei sierologici: il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini replica al Direttore sanitario della Asl Toscana Sud Est, Antonio D'Urso, che su questi temi l'aveva accusata di cercare lo scontro invece della collaborazione. 

"Il Covid si combatte con la verità, ha ragione: per questo, smetta di dichiarare il falso. Questa Amministrazione si è attivata non per essere la più brava, ma perché ogni giorno il Sindaco riceve decine di telefonate da cittadini disperati che non riescono a parlare con la Asl per la certificazione della quarantena, senza sapere se e quando faranno i tamponi. I cittadini non si lamentano degli operatori, non gli permetto di mettermi in bocca tali affermazioni, in quanto la colpa delle criticità non è dei medici, pediatri, operatori o dirigenti scolastici che sono esausti, ma la responsabilità è dei vertici di Asl e Regione".

Chiassai ribadisce che in vista della seconda ondata "non è stato previsto alcun aumento di personale sanitario per evitare di ingolfare il servizio come già accaduto, soprattutto in Valdarno, dove la vallata è stata sempre gestita peggio di altre. Io non faccio polemica, come dice il Direttore, nei confronti dei lavoratori che sono i nostri eroi, come i medici e gli infermieri, ai quali abbiamo sempre fornito le mascherine come gesto di collaborazione e non di contrapposizione".

Sulla vicenda del macchinario per i tamponi mai entrato in funzione, Chiassai commenta: "Era una proposta della comunità di Montevarchi per l’Ospedale. Una proposta che la Asl ha valutato, ad aprile, rilasciando l’autorizzazione all’acquisto e alla donazione: ma improvvisamente, proprio il macchinario di Montevarchi è stato ritirato senza mai ricevere un documento che certifichi i motivi. Allora, o la Asl non è stata in grado di valutare lo strumento, oppure il macchinario, secondo quanto dichiarato alla stampa, non era attendibile perché dava falsi positivi. Ma vogliamo allora parlare di tutti i falsi positivi riscontrati con le analisi che la Asl ha fatto, dove i risultati a volte erano diversi tra un laboratorio e l’altro? Potrei fare una lista di cittadini che hanno riscontrato questa condizione. La Asl poteva, se “difettoso”, proporci un’alternativa che non è mai arrivata". 

E ancora, le mascherine donate da Montevarchi che la Asl non ha accettato perché non rispondenti ai criteri: "Le mascherine non sono state autorizzate benché le aziende avessero seguito tutte le disposizioni impartite da Estar. Gli stessi operatori, completamente sprovvisti di dispositivi di protezione individuale anche dentro all’Ospedale, sono stati costretti  in piena emergenza a usare le mascherine chirurgiche anche per una settimana, per cui sono venuti di nascosto a chiederci aiuto, per cercare di tutelare la loro salute e quella degli altri". 

Infine, la questione dei test: "Il Direttore Asl, forse non si è accorto, che questa Amministrazione ha messo a disposizione della comunità i test sierologici da settembre, e i risultati vengono letti correttamente da medici volontari che a titolo gratuito svolgono questa mansione con grande professionalità, quindi l’attendibilità della lettura non è in discussione. Inoltre, questa Amministrazione non fa confusione tra test sierologici e test rapidi. Su ciò ho scritto proprio una lettera a D’Urso a cui ha riposto in ritardo e senza entrare nel merito. Lo informavo dell’avvio della campagna di screening sugli studenti di Montevarchi con i sierologici e anche dell’acquisto di 1000 tamponi rapidi che adesso il Governo e la Regione hanno autorizzato per la gestione dei rientri a scuola per agevolare un sistema che è andato in tilt. Avendoli acquistati più di un mese fa, volevo metterli a disposizione per fare in modo che i ragazzi in quarantena potessero fare un test rapido, in quanto sappiamo che i familiari possono comunque continuare ad uscire con alto rischio per la salute pubblica". 

"Infine, mi preme precisare – conclude il Sindaco Chiassai Martini –  che i miei interventi non sono politici. Io mi sono permessa di dire ad alta voce ciò che non sta funzionando nella sanità, secondo decine di famiglie. Quando i cittadini si rivolgono a me, sono abituata a rimboccarmi le maniche per trovare una soluzione. In questo momento, per la disorganizzazione della Asl, sono impotente perché posso soltanto ascoltare i cittadini in quanto i vertici Asl non hanno mai voluto collaborare con chi ha dimostrato soltanto la volontà di aiutare la sanità pubblica". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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