30, Giugno, 2024

“Suo figlio ha fatto un incidente”: con la truffa del finto carabiniere portano via 4.300 euro ad un’anziana. Ma i veri Carabinieri li fermano

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Era andata purtroppo a segno, questa volta, la truffa del finto carabiniere che chiama un anziano avvisandolo che il figlio ha fatto un incidente con la macchina e chiede soldi per gestire la pratica: ma i truffatori, due giovani e addirittura un minorenne, sono stati trovati dai veri carabinieri. I due maggiorenni, un ragazzo di 20 e una ragazza di 22 anni, sono stati arrestati; il 16enne denunciato. Per i due maggiorenni

È successo ieri sera a Levane:  l’anziana signora è stata contattata al telefono di casa da un sedicente Carabinieri che la informava che il figlio aveva fatto un grave incidente stradale, investendo una persona e poteva finire in carcere. Grande lo spavento dell’anziana madre, ma il finto Carabiniere continuava ad incalzarla dicendogli che per evitare conseguenze penali doveva pagare l’avvocato, che già era in Tribunale con il figlio. L’anziana doveva insomma recuperare tutti i soldi che aveva in casa, compresi i gioielli di valore, e li doveva consegnare subito a delle persone che il finto Carabiniere avrebbe fatto arrivare a casa sua, in modo da poterle consegnare all’avvocato ed evitare l’arresto del figlio.

La vittima, presa dal panico, sconvolta e impaurita, ha preso tutti i risparmi che teneva in casa, per una somma di 4.300 euro, e li ha consegnati ai giovani erano arrivati proprio sotto casa sua, come le aveva detto il Carabiniere per telefono. Una volta completata la consegna la pensionata si è rivolta alla sua vicina di casa per raccontarle quanto successo: ed è stata lei a capire che si era trattato di una truffa. Immediata la chiamata al 112, che ha fatto scattare le ricerche dei carabinieri di San Giovanni: visionando i sistemi di videosorveglianza cittadini e i lettori targhe, sono riusciti ad intercettare immediatamente l’auto con a bordo i truffatori, e a bloccarla nel comune di Montevarchi. La perquisizione ha permesso di recuperare l’intera somma, che veniva restituita all’anziana donna, felice per aver recuperato tutto il denaro che le era stato tolto.

I due arrestati sono rimasti sotto la custodia dei carabinieri, e stamattina presso il Tribunale di Arezzo l’arresto è stato convalidato con obbligo di firma. Il minore invece è stato affidato ai genitori e denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria Minorile di Firenze.

In questi giorni in Valdarno sono stati molti i cittadini che hanno ricevuto chiamate di questo genere, e fortunatamente in parecchi hanno capito che si trattava di una truffa, e hanno anche avvertito i carabinieri. Gli autori delle truffe, come anche in questo caso, cercano di tenere il più possibile la vittima al telefono, impedendogli così di confrontarsi con parenti e conoscenti, mettendogli fretta per farsi consegnare quanto richiesto.

I Carabinieri quindi invitano a diffidare di chi chiama al telefono qualificandosi come appartenente alle Forze dell’Ordine, chiedendo somme in denaro o oggetti preziosi per evitare guai giudiziari: il nostro ordinamento queste modalità non sono previste. I cittadini, in questi casi, devono chiudere subito la conversazione e chiamare sempre il 112.

Le forze di polizia tutte:
– Operano, di norma, in coppia, in divisa e in vetture di servizio;
– Agiscono in borghese soltanto in alcune zone e per operazioni specifiche;
– Possono anche svolgere servizio di vigilanza e prevenzione in motocicletta o a piedi.
Prima di decidere se aprire o meno la propria porta di casa a che si presenta come rappresentante delle forze dell’ordine, è opportuno:
– Controllare se in strada ci sia parcheggiata l’autovettura di sevizio;
– Capire bene il motivo della visita;
– Controllare con cura il tesserino di riconoscimento;
– Osservare, per quanto possibile, i particolari della divisa e degli accessori.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati