L’operazione Sottotraccia ha preso il via nel 2009. Il centro operativo di una delle due organizzazioni era il Valdarno aretino. Uno degli arrestati risiede a San Giovanni. Ingenti i quantitativi di droga fatti arrivare dall’Albania attraverso l’Olanda e la Norvegia
I carabinieri del nucleo investigativo di Firenze hanno stroncato un'associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di cocaina, eroina e marijuana tra l'Albania, l'Olanda, la Norvegia, Firenze e il Valdarno aretino. L'operazione 'Sottotraccia 2', condotta in collaborazione con i carabinieri di Arezzo, La Spezia, Bergamo, Genova, Terni, Milano, Teramo e Pistoia e coordinata dal sostituto procuratore Andrea Cusani della Procura distrettuale della Repubblica di Firenze ha portato a 33 ordinanze cautelari nei confronti di altrettante persone emesse dal Gip del Tribunale di Firenze Anna Liguori: 13 in carcere, 17 agli arresti domiciliari, 3 all'obbligo di firma. Uno degli arrestati risiede a San Giovanni.
Tutti sono ritenuti essere appartenenti, a vario titolo, a due diverse associazioni, finalizzate al traffico internazionale di droga e radicate in Toscana e in altre regioni italiane. 40 sono stati i decreti di perquisizione.
I provvedimenti, la maggior parte dei quali emessi a carico di persone di nazionalità albanese, rappresentano la seconda tranche di un complesso e vasto filone investigativo iniziato nel 2009. Già nell’aprile del 2013 ha portato all’esecuzione di 37 ordinanze di custodia cautelare in carcere, di cui 24 eseguite all’estero, tra Albania, Belgio, Francia, Olanda e Svizzera, al deferimento in stato di libertà di altre 2 e al sequestro di svariati chilogrammi di cocaina. 11 i chilogrammi di cocaina e 15 quelli di marjiuana sequestrati.
Con l'operazione appena conclusa sono state identificate due ulteriori distinte organizzazioni criminali attive a Firenze e in Valdarno aretino con diramazioni anche in Liguria. Il collegamento tra i due gruppi era Dorian Beshaj, 33 anni, detto “Babale”, domiciliato ad Arezzo, pregiudicato albanese che ha rivestito il ruolo di fornitore dello stupefacente ed organizzatore del traffico. Individuati anche i canali di rifornimento di ingenti quantitativi di cocaina, eroina e marijuana importati dalla Norvegia, dall’Olanda e dall’Albania. Entrambe le strutture organizzative erano capaci di far giungere nel capoluogo toscano ed in provincia di Arezzo grandi quantità di cocaina purissima che, una volta tagliata, veniva rivenduta al dettaglio attraverso una fitta rete di spacciatori italiani ed albanesi.
“L’indagine, sviluppatasi in un contesto criminale ostile e pericoloso, in quanto armato e in grado di poter contare su una fitta rete di complicità sul territorio, appare senz’altro di valenza strategica nel panorama del contrasto repressivo all’intera fenomenologia legata al traffico di sostanze stupefacenti, avendo consentito – nel breve volgere di appena un anno – di colpire ben tre distinte consorterie criminose di matrice albanese, tra le più attive dal punto di vista delinquenziale non solo in Toscana e in numerose altre Regioni del Centro e del Nord Italia, ma in molteplici paesi europei, con importanti e benefiche ricadute anche sui fenomeni criminosi indotti, tipici di tale etnia, quale lo sfruttamento della prostituzione, sovente praticato a scopo di autofinanziamento”, fanno sapere dalla Procura della Repubblica di Firenze e dal nucleo investigativo dei carabinieri sempre di Firenze.