Una giovane salvata nel presidio figlinese grazie alla diagnosi tempestiva di una rara patologia. Adesso si trova ancora in terapia intensiva nell’ospedale di Careggi
34enne valdarnese salvata al pronto soccorso del Serristori grazie alla diagnosi tempestiva di una rara patologia. Adesso si trova in terapia intensiva nell'ospedale di Careggi.
La giovane, qualche sera fa, dopo essere caduta all'improvviso in casa, è stata portata dall'ambulanza del 118 al pronto soccorso dell'ospedale figlinese. Era in arresto cardiaco. Il medico insieme a un anestesista, due infermieri e ad un operatore socio sanitario, componenti dell’emergency medical, team attivo durante le ore notturne, le hanno praticato subito le manovre di rianimazione.
Da quindici giorni presentava astenia, pressione bassa e soffriva di disturbi gastroenterici. Aveva anche effettuato una visita specialistica cardiologica e tutto era risultato nella norma.
Dopo vari controlli la scoperta di una rara patologia. Il racconto da parte del personale della Asl10: "Il monitor continuava a rilevare l’attività cardiaca, la ragazza era viva, ma sia il cuore che il polso non battevano più. Mentre in sala d’attesa i familiari si disperavano i sanitari in quel momento presenti al pronto soccorso del Serristori, hanno capito che si trattava di una patologia rara: dissociazione elettromeccanica secondaria a mancanza di volume (shock ipovolemico). La causa della dissociazione elettromeccanica, cioè attività elettrica senza polso, viene rilevata grazie all’utilizzo dell’ecografia bedside in urgenza, alla quale i medici internisti e d’urgenza sono, ormai da tempo, stati addestrati. In quel momento tutte le altre cause potenzialmente letali vengono escluse (embolia polmonare, tamponamento cardiaco,pneumotorace ipertensivo ecc…) e dai medici sospettata una crisi addisoniana, una rara patologia caratterizzata insufficienza surrenalica (le surreni sono le ghiandole situate sopra i reni e producenti cortisone endogeno essenziale per la vita di ogni persona) successivamente confermata".
La 34enne, dunque, è stata trattata direttamente in pronto soccorso per questa malattia e stabilizzata prima di essere trasferita in terapia intensiva a Careggi, dov’è ancora ricoverata con una prognosi favorevole.
“Questo caso – ha dichiarato il direttore della medicina interna e del pronto soccorso del Serristori, dottor Andrea Bribani- dimostra come anche in un piccolo ospedale pur sprovvisto delle specialistiche presenti in ospedali più grandi, sia possibile effettuare interventi salvavita e di emergenza avanzati per poi trasferite il paziente nell’ospedale più idoneo per la patologia in atto”.