Andrea Calò e Domenico Mangiola, delegati Rsu Cobas P.I. Usl Toscana centro, intervengono
Dal 22 dicembre all’8 gennaio 2018 chiudono la week surgery e le sale operatorie all’Ospedale Serristori. Andrea Calò e Domenico Mangiola, delegati Rsu Cobas P.I. Usl Toscana centro, intervengono: "Una scelta che obbliga i cittadini a rivolgersi alle strutture sanitarie del privato convenzionato oppure ad attendere a data da destinarsi, l’intervento chirurgico di cui necessitano. Congestionate le medicine mentre la sub intensiva viene scientemente sottoutilizzata e va nel dimenticatoio il ripristino del terzo posto letto temporaneamente soppresso”.
I due delegati Cobas continuano: "Ma si ha presente di come l’azienda apre, chiude, riduce i posti letto e tutta l’interventistica chirurgica a piacere? Si inizia con la chiusura vera a dicembre/gennaio, poi lungo l’arco della settimana si fa lavorare chirurgia e sale operatorie su 5 giorni alla settimana, poi ci sono le chiusure pasquali, e infine la riduzione dei posti letto dal 1 di luglio al 4 settembre (da 15 pl a 8 pl), poi sempre nel periodo estivo chiusura completa degli interventi chirurgici programmati delle sale operatorie da metà agosto al 7 settembre: oltre 130 giorni di totale inattività".
"Ma come si fa a parlare di potenziamento e rilancio dell’Ospedale Serristori se i numeri sono questi? A questo segue la paradossale gestione del personale infermieristico della week surgery che ad ogni chiusura e/o riduzione di attività viene costretto ad un esodo forzato verso altre specialistiche, in carenza cronica di personale e che durante le ferie programmate si vedono inseriti per l’emergenze organizzative negli orari di lavoro. Qui siamo all’abuso contrattuale poiché durante il periodo di ferie non si può essere utilizzati nell’organizzazione del lavoro. Una situazione gravissima che non può essere sottaciuta".
Calò e Mangiola sottolineano ancora: "Altro abuso gestionale è quello di obbligare un lavoratore a svolgere 12 ore continuative per avere un giorno di permesso. Situazione critica sul versante degli OSS i quali non sono sufficienti a coprire i fabbisogni organizzativi. Mentre nelle corsie si fatica a vedere rispettati i diritti e le normative sugli orari di lavoro e aumentano gli infortuni e le malattie professionali, ai livelli gestionali si respira un'altra aria: libertà a go go, orari personalizzati e tutti i fine settimana a casa. Sperequante è il numero dei lavoratori che stanno in produzione (ovvero all’assistenza, con turnistiche pesanti) e coloro che sono deputati alla gestione organizzativa".
Nell’incontro del 22 novembre con l’azienda Usl Toscana Centro i delegati COBAS P.I. hanno denunciato al Direttore del dipartimento infermieristico e ostetrico la situazione e le criticità vissute dai lavoratori dell’Ospedale Serristori "chiedendo il rispetto dei diritti, gli attesi incrementi di personale, annunciando contestualmente l’avvio di iniziative di lotta a tutela dei lavoratori. Sindaci, direttore generale e assessore regionale al Diritto alla salute non pensino che, pur entrando nel periodo natalizio, i lavoratori siano disposti ad accettare l’ennesima balla sul potenziamento dell’ospedale Serristori poiché i fatti parlano da soli".