25, Dicembre, 2024

Assemblea dei Cobas al Serristori. Si preannuncia un autunno caldo: “Le sorti del presidio appese ad un filo”. Appello alla cittadinanza

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Si è svolta lunedì mattina l’assemblea sindacale indetta dai Cobas con gli infermieri del pronto soccorso contro le nuove disposizioni per l’utilizzo dello strumentario Poct: “Contestiamo la decisione dal punto di vista sia sindacale che legale”. Ma si preannuncia un autunno caldo su tutti i fronti: “In atto smantellamento dell’ospedale. Battaglia insieme alla cittadinanza per la difesa del presidio”

Assemblea sindacale dei Cobas lunedì mattina, con gli infermieri del pronto soccorso. Nonostante il divieto, il sindacato di base ha svolto la riunione con il personale all'interno della sala sindacale. "Un incontro partecipato e che è l'inizio di un percorso di protesta nei confronti dei piani decisi dall'azienda" sottolineano i delegati Andrea Calò e Domenico Mangiola.

Al centro dell'incontro, le nuove disposizioni sull'utilizzo del Poct (Point of care testing, gli strumenti analitici) da parte del personale infermieristico del Pronto Soccorso. Ma anche il futuro dell'ospedale che, come denunciano i due sindacalisti, "è veramente appeso ad un filo". Per questo lanciano un appello alla cittadinanza e annunciano "un autunno caldo".
 

“Esprimiamo soddisfazione per la partecipazione e l’esito dell’assemblea” è il commento di Andrea Calò e Domenico Mangiola, che annunciano iniziative sindacali e anche legali: “Oltre al necessario spostamento del Poct (Point of Care testing),lo strumentario analitico dai locali del Pronto Soccorso, come COBAS abbiamo più volte contestato l’illegittimo utilizzo da parte delle Direzioni del personale infermieristico sulla gestione operativa dei sistemi analitici, in quanto la competenza professionale, sull’insieme del processo di esecuzione analitica e di ogni indagine di laboratorio sullo strumentario POCT, è attribuita al personale tecnico sanitario di Laboratorio Analisi e dunque non rientra nella loro sfera di funzioni e competenze”.

Insomma l’utilizzo degli strumenti non sarebbe – secondo il sindacato – competenza diretta del personale infermieristico: “Tra l’altro – ribadiscono i Cobas – l’utilizzo del POCT espone continuamente gli infermieri che non hanno una preparazione universitaria specifica in, caso di errore, a precise responsabilità civili e penali. Non solo gli infermieri vengono costretti ad effettuare mansioni improprie e pericolose ma vengono continuamente sottratti alle attività assistenziali di propria competenza. Inoltre è doveroso ribadire come mentre l’azienda  convoca un  “corso di formazione per utilizzatori sistema poct”, articolato in due giornate, il laboratorio di analisi registra una carenza di organico”. 
 


 

“Purtroppo quello del pronto soccorso è solo uno dei problemi del Serristori il cui futuro è seriamente appeso ad un filo come dimostrano le decisioni di ridurre i posti letti della week surgery e la trasformazione di oncologia in ematologia. Per questo – concludono Calò e Mangiola – annunciamo fin dalle prossime settimane assemblee con i lavoratori, ma anche con la cittadinanza per chiamare nuovamente a raccolta quella società civile, quei partiti e quei rappresentanti istituzionali che hanno a cuore il futuro dell’ospedale. Il rischio è di ritrovarsi tra pochi mesi con un ospedale di campagna o, peggio, solo con un grande poliambulatorio”. A due anni di distanza dalla grande manifestazione, nubi nere si addensano sul futuro dell’ospedale Serristori.
 

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