L’assemblea degli iscritti all’Unione comunale del Partito democratico di San Giovanni analizza la situazione del partito alla luce dei risultati elettorali.”Cambiare il progetto politico, la strategia e anche gli uomini a livello provinciale: questo chiede chiaramente l’Assemblea del Partito Democratico di San Giovanni Valdarno”
Non usano mezzi termini nè mezze parole la segretaria del Pd di San Giovanni e l'assemblea degli iscritti all'Unione comunale del Partito democratico: alla luce dei risultati elettorali a livello nazionale e locale qualcosa deve cambiare nel modo di approcciarsi alla politica e alla gente e nella direzione provinciale. Per questo vengono chieste chiaramente le dimissioni del segretario provinciale di Arezzo Massimiliano Dindalini.
Prima, dunque, delle direzioni nazionale, regionale e provinciale, il Pd di San Giovanni riunito in assemblea analizza i risultati nazionali e soprattutto locali. Quello scaturito dalle urne di Montevarchi brucia ancora e necessariamente determina alcune riflessioni e decisioni.
A livello nazionale il quadro che ne emerge è "critico e deludente" e appare chiara la necessità che il Pd si "determini, dunque, come un partito strutturato, a partire dal livello nazionale e poi, a caduta, fino ai livelli territoriali. Un partito fatto di uomini e di donne che stanno tra la gente, raccolgono i bisogni e le necessità della gente e, a partire da quelli, formulano le politiche necessarie a questo paese".
Preoccupante, poi, è la situazione che si è verificata a livello locale, in maniera particolare a Montevarchi.
"È necessario un progetto politico nuovo e forte, obiettivi politici chiari, un segretario nuovo, che tenga unito il partito, che metta insieme una squadra di collaboratori preparati e competenti superando ogni logica di corrente interna, con un modo nuovo di lavorare, di organizzare il lavoro, di penetrare ed incidere politicamente nei territori".
E per questo l'assemblea dell'Unione comunale del partito: "Accoglie la disponibilità del segretario della Federazione provinciale, Massimiliano Dindalini, a rimettere il proprio mandato e ne chiede le dimissioni irrevocabili, reputando questa la condizione prioritaria e irrinunciabile per dar luogo a quel rinnovamento di idee, proposta politica e classe dirigente che consenta al partito provinciale di affrontare, in modo più adeguato, le sfide del presente e del futuro. Il Partito Democratico di San Giovanni Valdarno, in questa fase, si impegna a fare la propria parte, come sempre è stato, con senso di responsabilità, a dare il proprio contributo, insieme a tutte le altre Unioni comunali della provincia, per una ricostruzione del progetto politico del Partito democratico provinciale".
L'assemblea degli iscritti dell'Unione comunale del Partito democratico di San Giovanni conitnua: "Non vogliamo individuare un capro espiatorio sul quale riversare le colpe, o intraprendere una insensata caccia alle streghe: siamo convinti, invece, che in politica sussista una responsabilità individuale oggettiva in capo ad una carica di vertice, quale è quella del segretario provinciale di Federazione, rispetto a quanto accaduto nei territori, nel compiere o non compiere scelte che sono state poi fallimentari ed hanno portato il PD a subire pesanti sconfitte elettorali".
"E l’impegno di ciascuno di noi, se crediamo ancora in questo partito, a renderlo forte, a rispettarne le decisioni, a rispettare i ruoli, a dare il proprio contributo in idee, con umiltà, a smettere la pratica dei “caminetti di corrente”, a discutere con coraggio e a testa alta nei luoghi naturali della discussione politica e, lì, a prendere le decisioni. A fare politica, insomma. Questa la condizione unica, irrinunciabile e, a questo punto non più differibile, per rialzare la testa, per tornare a motivare e a risollevare il morale della nostra gente, per recuperare il rispetto e la credibilità dei cittadini, degli elettori, degli iscritti, in questo momento profondamente delusi".