24, Aprile, 2024

Segregata in casa e minacciata di morte dai familiari a causa di un amore: i carabinieri liberano una 20enne

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La ragazza si era rivolta ai militari tramite mail approfittando delle ore dedicate alla d.a.d.. Ora al sicuro

Sono state quelle poche parole "Ho bisogno di aiuto", mandate via mail, a far scattare l'intervento dei carabinieri della compagnia di San Giovannin ed a mettere fine alla sofferenza ed alla segregazione di una 20enne, originaria del Pakistan e da molti anni in Valdarno. La causa di tutto l'amore per un ragazzo non accettato dai familiari per il diverso credo religioso.

Tutto inizia quando i carabinieri ricevono per posta elettronica la richiesta di aiuto della ragazza: poche righe nelle quali la giovane afferma di essere reclusa in casa dai propri familiari per impedirle di frequentare il proprio fidanzato. La giovane rivela che se non mette fine alla relazione i suoi parenti sono pronti a riportarla con la forza nel paese d’origine. Arrivano anche a minacciare di morte lei ed il fidanzato.

Vista la gravità e l’urgenza della situazione i carabinieri de nucleo operativo e delle stazioni passano al setaccio gli archivi e le anagrafi dei comuni del Valdarno per riuscire a risalire all’identità esatta dell’autrice della richiesta d’aiuto. Dopo poche ore riescono ad indentificarla ed a scoprire l'indirizzo. Con una scusa si recano all'abitazione della famiglia e riescono a portare via e ad accompagnare la 20enne in caserma. 

A quel punto la storia viene alla luce: la giovane racconta tutto. Da poco meno di un anno frequenta un ragazzo indiano, poco più grande di lei. La famiglia della ragazza disapprova da subito la relazione a causa della diversa fede religiosa dei due giovani: musulmana lei, indù lui. La ragazza viene segregata in casa, per impedirle di vedere il findanzato, le vengono tolti telefono e documenti d'identità e le viene concesso di uscire soltanto per motivi importanti e sempre accompagnata dai fratelli. Vista però la sua determinazione nel continuare il rapporto con il fidanzato la famiglia li minaccia entrambi di morte. 

L'unica via d'uscita che rimane alla 20enne è la didattica a distanza per la quale le viene permesso di usare il computer: e così crea una casella di posta elettronica ed invia una mail ai carabinieri. La ragazza al momento è al sicuro, ed è stata affidata ad un centro antiviolenza. Sono in corso da parte dei carabinieri ulteriori indagini per approfondire i contorni della vicenda, e definire con esattezza le responsabilità dei singoli familiari.

 

 

 

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