Riflessione che si era già aperta in altri comuni, anche in Valdarno: ma ad oggi le norme rendono molto difficile l’organizzazione dei seggi del 20 e 21 settembre in altri edifici. La sindaca di Figline e Incisa spiega perché
Impossibile, con le norme attuali, allestire i seggi per il referendum e le regionali del 20 e 21 settembre in edifici diversi da quelli scolastici: a dirlo è la sindaca di Figline e Incisa, Giulia Mugnai, che interviene così con un suo contributo in una riflessione che si è aperta in diversi comuni, anche in Valdarno.
"In questi giorni – spiega Mugnai – ho ascoltato e ho letto della giusta arrabbiatura dei genitori, in tutta Italia, per la scelta di far svolgere le elezioni negli edifici scolastici, interrompendo così per tre giorni l'attività didattica che già ha dovuto subire tre mesi di chiusura a causa del lockdown. È un senso di amarezza che condivido. Ecco perché, come Amministrazione comunale, a Figline e Incisa abbiamo provato a lavorare su ipotesi alternative".
"Ci siamo confrontati con la Prefettura e abbiamo rappresentato che potevamo utilizzare le palestre, permettendo così a bambini e ragazzi di andare regolarmente a scuola, senza interruzioni. Per renderlo possibile, però, servirebbe una deroga alle norme nazionali perché, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ogni sezione elettorale deve obbligatoriamente avere una stanza dedicata, da sigillare a fine giornata. Inoltre, è necessario che ci siano servizi igienici adeguati anche per i disabili; che il luogo sia senza barriere architettoniche; che sia possibile individuare uno spazio in cui far dormire i militari, in servizio durante la notte. A Figline ci sono 25 sezioni elettorali, dunque tutte queste caratteristiche dovrebbero essere presenti in 25 spazi del territorio. Le palestre, a questo punto, non sono sufficienti perché (sempre secondo la normativa vigente) ognuna potrebbe ospitare una sola sezione su 25".
"Avevamo pensato – aggiunge Giulia Mugnai – anche di utilizzare i circoli ARCI e MCL, diffusi nei centri e nelle frazioni. Neanche questa soluzione, però, è risultata percorribile, perché secondo la normativa vigente i luoghi che ospitano le sezioni elettorali devono essere "neutri", non possono essere caratterizzati da simboli, da appartenenze politiche o da qualsiasi altro elemento che possa orientare l'elettore nelle sue scelte di voto. I circoli del territorio, per la loro storia, non possono essere considerati luoghi neutrali e, quindi, neanche l'utilizzo di quegli spazi rispetterebbe la normativa vigente".
"Nonostante i tentativi di trovare una soluzione alternativa anche per i seggi elettorali, senza la deroga alle norme nazionali non è possibile evitare di impegnare le scuole come sedi delle operazioni di voto. Dispiace profondamente anche a me – conclude la sindaca – perché sarebbe importante (oggi più che mai) garantire la continuità delle attività didattiche. Insieme alla Conferenza educativa zonale, inoltre, abbiamo anche scritto alla Regione, perché sollecitasse il Ministero a prendere una decisione in tal senso: senza la deroga alle norme, purtroppo, diventa davvero impossibile poter individuare spazi idonei alternativi alle scuole".