L’amministrazione comunale prosegue nel progetto di accentrare a Pian di Scò tutte le scuole medie. Ma a Faella ieri sera i genitori (e tanti cittadini) si sono riuniti in assemblea: “Sono un presidio importante per il paese, non possiamo permettere che dopo 50 anni vengano chiuse”
"No allo spostamento delle scuole medie da Faella a Pian di Scò". Il messaggio che arriva da Faella è chiaro, e diretto all'amministrazione comunale, che sta portando avanti il piano di riordino delle scuole sul proprio territorio, come già annunciato nei mesi scorsi.
Per le scuole medie, il comune di Castelfranco Piandiscò ha pensato ad un'unica sede, localizzata nel plesso scolastico di Pian di Scò, nella quale saranno trasferite tutte le classi di Faella e di Castelfranco. Un trasferimento che riguarda circa 110 studenti in tutto. Ma proprio da Faella nasce la protesta: e ieri sera, in assemblea, si sono ritrovati in più di centocinquanta cittadini.
Tutto nasce dall'iniziativa di alcuni genitori di bambini che frequentano le scuole medie a Faella. "Abbiamo cercato di informare tutti i cittadini di quanto sta accadendo – spiega Orietta Gagliardi – perché purtroppo queste decisioni sono state prese senza mai informare davvero i cittadini e coinvolgerli. Eppure le scuole sono un patrimonio di tutti, un presidio importante per i paesi, un punto di riferimento: chiuderle equivale a svuotare Faella".
Ora questo comitato spontaneo di mamme, nonni, semplici cittadini ha deciso di avviare una raccolta firme: "Una petizione – spiegano – che serva a far capire all'amministrazione comunale la nostra posizione, che serva magari ad aprire un confronto. Il nostro obiettivo è di lottare perché queste scuole, che furono aperte cinquant'anni fa grazie proprio a una mobilitazione di persone, ora non vengano chiuse nel silenzio generale".
All'assemblea di ieri sera sono stati invitati i rappresentanti della Lista civica. "Abbiamo chiesto loro di informarci su quale fosse lo stato attuale e l'iter del progetto – ha spiegato ancora Orietta Gagliardi – perché il comune, finora, è stato latitante da questo punto di vista. La nostra però non è una battaglia politica: combattiamo contro una decisione che non farà altro che impoverire Faella, dal punto di vista sociale, culturale e anche economico. Come diceva don Milani, al quale è intitolata la nostra scuola, non è importate il contenitore ma il contenuto. L'efficienza di una scuola è data dai professori, non dai muri".
La raccolta firme proseguirà tra i cittadini di Faella, con la collaborazione anche di alcuni negozianti che hanno accettato di tenere i moduli per le firme. L'obiettivo è raccoglierne alcune centinaia prima del 27 gennaio: perché in quella data l'amministrazione comunale ha convocato a Pian di Scò un incontro pubblico dedicato al tema della politica scolastica e degli interventi alle strutture. Sarà l'occasione per presentare la petizione a sindaco e giunta.