Sulla chiusura della scuola primaria del La Massa e l’apertura del cantiere per la ristrutturazione del plesso di Incisa, dopo l’intervento del Consiglio di Istituto del Comprensivo di Incisa Rignano, oggi prende la parola un gruppo di genitori dei bambini del La Massa. Quello che viene lamentato è la mancanza di comunicazione, di trasparenza e le promesse non mantenute da parte dell’Amministrazione comunale di Figline Incisa.
Una lettera aperta quelle dei genitori per riuscire ad avere risposte concrete dal Comune, risposte sollecitate ad oggi e mai avute. Soprattutto il gruppo vuol sapere dove saranno spostati i bambini della primaria della Petrarca di Incisa prima della chiusura dell’anno scolastico visto che il 3 giugno la scuola sarà consegnata alla ditta incaricata dei lavori.
“È ufficiale: la scuola primaria del La Massa chiude. E i bambini? Saranno spostati, disorientati, penalizzati. Una decisione presa senza coinvolgere chi vive quotidianamente quella realtà: né genitori né insegnanti, informati solo a posteriori. Al suo posto sorgerà un asilo nido, finanziato con fondi europei. Ma il prezzo da pagare sarà altissimo, perché quella scuola non è solo un edificio. È un luogo pieno di vita, con un giardino dove i bambini trascorrono il tempo all’aperto, liberi, educati al rispetto per la natura, al gioco sano, al movimento. Un bene raro, da valorizzare, non da sacrificare. E poco importa che sia una scuola amata, un punto di riferimento per famiglie e insegnanti”.
“Nel luglio 2024 si è tenuto il primo (e unico) incontro tra noi genitori e l’Amministrazione, durante il quale ci sono state fatte molte promesse – tra cui quella di accompagnarci con trasparenza lungo tutto il percorso. Promessa mai mantenuta. Dal prossimo anno scolastico, i nostri figli verranno trasferiti alla scuola di Incisa, dove sono stati stanziati 600.000 euro per gli ampliamenti. Ma quella struttura, oggi, non garantisce nemmeno il riscaldamento e l’acqua calda nei mesi invernali. E lo spazio esterno? Un cortile di cemento, dove gli alunni fanno l’intervallo a turni per mancanza di spazio. Altro che giardino. Davvero si pensa che un intero plesso possa essere assorbito da una scuola già in difficoltà, senza nemmeno sapere se i lavori saranno completati in tempo? Perché questo è uno dei problemi principali: noi non sappiamo nulla. Eppure, a settembre, durante un consiglio comunale, l’assessore alla pubblica istruzione aveva garantito un incontro con noi genitori entro dicembre. Un incontro mai avvenuto”.
“Solo il CDI, su propria iniziativa, è riuscito a ottenere un confronto con l’Amministrazione, ricevendo solo alcune informazioni vaghe e incomplete sul progetto. Altro che coinvolgimento: si decide tutto sopra le teste dei nostri bambini. Il Comune, intanto, continua a fare promesse. Tante, troppe. Nuove aule, laboratori, soluzioni rapide. Ma il tempo stringe, e di concreto non si vede nulla. Le palestre della scuola, oggi utilizzate anche da associazioni sportive del territorio, verranno chiuse e trasformate in magazzino per il materiale edile. E resteranno inutilizzabili almeno fino a gennaio, esattamente come i laboratori del secondo piano. Tradotto: mesi interi senza spazi adeguati per l’attività fisica e senza ambienti attrezzati per imparare. E il bello? Ancora una volta, nessuno è stato informato, né associazioni né genitori. Quelle promesse di comunicazione trasparente, di aggiornamenti costanti? Una presa in giro bella e buona”.
“A proposito di promesse, durante l’incontro di luglio il Comune ha garantito il servizio gratuito di trasporto scolastico per tutti i bambini del plesso della Massa che attualmente non ne usufruiscono e che ne avranno bisogno, per tutti gli anni necessari a concludere la scuola primaria Petrarca. Ma ad oggi non è arrivata alcuna conferma, nessuna comunicazione ufficiale. E questo silenzio rischia di trasformarsi in ulteriori difficoltà per le famiglie, già alle prese con una riorganizzazione complessa. E, come se non bastasse, nel bando si legge nero su bianco che la scuola verrà consegnata alla ditta il 3 giugno. Una decisione che, tra l’altro, non è mai stata approvata dal CDI, come si evince dal comunicato del 14 aprile 2025, poiché il Comune, ad oggi, non ha trovato locali sicuri e adeguati per ospitare le sezioni della primaria. Si parla addirittura di dislocare i bambini tra la biblioteca comunale, il circolo e chissà dove, per “tamponare” gli ultimi giorni scolastici. Un’improvvisazione totale. Una mancanza di rispetto inaccettabile verso alunni, insegnanti e genitori”.
“Il bando è stato aperto solo ad aprile. I lavori inizieranno a giugno – forse. Tempi strettissimi, vista la mole di promesse fatte. Eppure, il Comune ci rassicura: ‘La scuola riaprirà il 15 settembre, come da calendario scolastico. Al massimo mancherà un pavimento o un bagno.’ Davvero? Stiamo parlando del luogo dove i nostri figli trascorreranno ore della loro vita. Non è una questione di un pavimento o di un bagno, né di ironia – che farei notare alla Giunta – è fuori luogo quando si parla del futuro dei bambini. Si tratta di garantire un ambiente sicuro e adeguato, dove i bambini possano imparare e crescere. E a oggi, non c’è nulla che ci permetta di crederci davvero. Non possiamo continuare a credere in parole vuote, usate per placare la rabbia di noi genitori, senza fatti concreti”.
La lettera si conclude con una richiesta chiara al Comune: “Ma adesso l’importante è che il Comune mantenga ogni singolo impegno. Non per accontentarci, né per smorzare le polemiche, ma per il bene dei bambini, che devono poter vivere in un ambiente sicuro, funzionale e stimolante. Perché non staremo zitti. Non ci faremo bastare le loro frasi di rito. Basta sorrisi di circostanza. Basta promesse al vento. Vogliamo risposte. Vogliamo certezze. Vogliamo sapere quando – con precisione – quegli spazi saranno davvero pronti. Vogliamo trasparenza. Quella vera, che finora è mancata. Perché quando si parla di bambini, di scuola, di futuro, non si improvvisa. Non si gioca. Non si mente”.