Primi risultati dell’intervento in emergenza degli operatori Arpat: bruciato materiale plastico e soluzioni per i trattamenti galvanici. Proposta al sindaco l’emissione di una ordinanza per la rimozione dei rifiuti dell’incendio
Rilevate schiume nel torrente Caposelvi, mentre per le emissioni in atmosfera i modelli parlano di ricadute in un raggio piuttosto contenuto: sono le prime risultanze dei rilievi effettuati dai tecnici di Arpat all'incendio della Lem a Levane. Le operazioni compiute a partire da questa mattina sono state riassunte in un report. "I Vigili del fuoco – spiega Arpat – hanno dichiarato che l’incendio si è sviluppato intorno alle ore 21 di ieri, 8 aprile, e le operazioni di spegnimento sono terminate intorno alle 4 di oggi".
"Questa mattina, su attivazione da parte della Sala operativa della Protezione Civile, il personale ARPAT è intervenuto sul luogo dell’incendio, che ha coinvolto uno stabilimento con lavorazioni galvaniche nel Comune di Bucine. L’incendio – spiega Arpat nella relazione – ha interessato le vasche galvaniche con soluzioni per i trattamenti galvanici e diverse strutture di polietilene e PVC; inoltre i Vigili del Fuoco hanno riferito che anche il magazzino delle materie prime è stato coinvolto dall’incendio ma all’interno dello stesso, secondo le dichiarazioni del proprietario ai nostri operatori, sembra non fossero stoccati cianuri".
Come primo intervento, "gli operatori ARPAT hanno fatto installare una pompa nel pozzetto di raccolta delle acque meteoriche dilavanti prima della loro immissione nel Torrente di Caposelvi, in modo da interrompere lo sversamento delle acque di spegnimento e delle relative schiume nel corso d’acqua. Al contempo hanno provveduto a prendere contatti con la Azienda Sanitaria competente per territorio".
Per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, "il Settore Modellistica Previsionale di ARPAT ha verificato i dati anemologici della stazione già presa a riferimento per l’incendio della settimana scorsa allo stabilimento Valentino Shoes, constatando una situazione meteorologica quasi identica, con venti molto deboli provenienti da Ovest Nord Ovest che hanno presumibilmente spinto i fumi verso Est Sud Est. In merito alle aree di ricaduta maggiormente interessate, è quindi ragionevole ritenere che siano sostanzialmente corrispondenti con quelle già interessate dall’incendio della settimana scorsa, con ricadute entro 300 metri dallo stabilimento. La mappa delle ricadute costruita in quell’occasione è stata pertanto riconfermata per ogni azione che gli Enti competenti intendessero intraprendere".
Infine, Arpat "ha proposto al Sindaco di Bucine, di emettere un’ordinanza nei confronti del legale rappresentante della ditta LEM srl, che imponga la rimozione di tutti i rifiuti derivanti dall’incendio e dalle operazioni di bonifica post incendio della struttura (comprese le acque di spandimento)".