Il consigliere reggellese che qualche giorno fa ha lasciato il Movimento 5 Stelle ha dato le dimissioni dalla Città Metropolitana di Firenze dove era stato eletto il 15 ottobre. Lanciato un appello ad attivisti, cittadini, portavoce, parlamentari per la costituzione di un nuovo soggetto politico
Saverio Galardi, consigliere di Reggello, dopo aver lasciato il Movimento 5 Stelle si è dimesso dalla Città Metropolitana di Firenze: era stato eletto lo scorso 15ottobre. Dovrebbe subentrargli il primo dei non eletti: Giovanni Policastro. Poi ha lanciato un appello ai cittadini, ai portavoce, agli attivisti e ai parlamentari per costituire un nuovo soggetto politico.
Come ha annunciato lo stesso Galardi, in un incontro in Palazzo Medici Riccardi a Firenze al quale hanno partecipato anche altri consiglieri che hanno preso le distanze dal movimento, tra questi anche Antonio Ortolani di Reggello e Marco Parolai di Loro Ciuffenna, si apre una nuova fase e ne ha spiegato i motivi.
"Noi abbiamo deciso di non aderire più al “Movimento 5 Stelle – Beppe Grillo.it” perché è diventato chiaro che i principi fondanti alla base della nostra scelta di attivarsi nel movimento siano venuti meno. In particolare la gestione autoritaria e apicale dello stesso è in palese contrasto con il principio dell'uno vale uno e della democrazia dal basso. La nostra decisione parte da una riflessione e da una sensazione di disagio che da tempo stava maturando per le tante domande che non hanno mai ricevuto risposta, la prima delle quali è il perché un movimento che fa della trasparenza il suo cavallo di battaglia non ha mai divulgato la composizione del suo staff, chiarito quale sia il suo ruolo nel MoVimento e spiegato perché sia praticamente impossibile interfacciarsi nonostante le numerose comunicazioni inviate dagli attivisti e dai portavoce. Questo atteggiamento non ha fatto altro che renderci consapevoli di dover essere autonomi e in questa totale autonomia abbiamo preso le nostre decisioni".
"Tale gestione verticistica del Movimento si è poi manifestata in modo, per noi, inaccettabile negli ultimi giorni. La modalità dell’espulsione dei parlamentari, (avvenute con motivazioni dubbie e contravvenendo alle regole del gruppo parlamentare), diktat di Beppe Grillo, lede l’autonomia del gruppo parlamentare che doveva procedere come da regolamento nel quale è previsto che prima di procedere con la votazione in rete si debba fare una discussione, un contraddittorio ed un approfondimento dei fatti con conseguente espressione di voto dei portavoce nel merito dei fatti. Il successivo annuncio del nuovo “direttorio” è stata l’ennesima conferma della svolta autoritaria impressa al MoVimento. Tali decisioni sono cadute dall’alto, senza coinvolgere né i parlamentari né gli attivisti. Con questo passo il MoVimento assume i peggiori connotati di quella forma partitica che noi combattevamo e rifiutavamo".
Galardi e gli altri consiglieri rispettano "chi ha deciso di rimanere nel movimento e per quello che ci riguarda continueremo a collaborare sugli obiettivi che ci hanno sempre accumunato, lontano da influenze partitiche" e allo stesso tempo hanno diffuso un appello per la costituzione di un nuovo progetto politico che "recuperi l'eredità degli ideali e dei principi fondanti del MoVimento 5 Stelle".
"Ci appelliamo a tutti i cittadini, i portavoce e gli attivisti di spiccato senso democratico che si rispecchiano in tutti i principi fondanti del MoVimento; a tutti i parlamentari del MoVimento che non condividono più la deriva autoritaria instauratasi; a tutti i gruppi della società civile che si attivano costantemente a tutela del bene comune e che si rispecchiano nei principi della democrazia partecipata; affinché tutti si impegnino alla costituzione di un nuovo soggetto politico che, recuperando l’eredità degli ideali e dei principi fondanti del MoVimento 5 Stelle, dia luogo ad un reale cambiamento per il nostro Paese".