Il tecnico valdarnese chiude il girone d’andata in testa alla Serie A, proprio nel giorno in cui spegne 57 candeline. Battuto il Frosinone per 5 a 1, era dal 1990 che il Napoli non si laureava campione d’inverno
Non poteva farsi regalo più bello, probabilmente, Maurizio Sarri, che nel giorno del suo compleanno chiude il girone d'andata di Serie A in testa con il suo Napoli: campioni d'inverno, e per ritrovare i partenopei in testa a metà stagione occorre ritornare indietro fino al 1990.
Un successo che forse è andato ben oltre le sue stesse aspettative, per il tecnico valdarnese, che dopo l'ultima stagione brillante a Empoli (che aveva riportato in serie A l'anno prima), la scorsa estate ha ricevuto la chiamata di De Laurentiis, che gli ha affidato il suo Napoli. "Un grande orgoglio, allenare la squadra che allenavo da bambino", aveva detto a giugno, ospite di una iniziativa a Figline.
Oggi l'orgoglio è diventato forse più forte, per aver portato il Napoli in vetta. Lo fa in una domenica che si potrebbe quasi definire "perfetta": dopo lo scivolone dell'Inter, i partenopei scendono in campo carichi e nei novanta minuti si impongono sul Frosinone con un gioco maturo e spettacolare che alla fine si rispecchia nel risultato: 5 a 1, e a casa con i tre punti che portano il Napoli a quota 41, sopra a tutti gli altri.
E per completare la rosa dei numeri, sono 57 gli anni che Maurizio Sarri compie oggi: è nato il 10 gennaio del 1959 proprio a Napoli, dove il padre Amerigo, valdarnese e con la passione per un altro sport, il ciclismo, lavorava in quel periodo. In Valdarno la famiglia tornò qualche anno dopo, e proprio nelle squadre valdarnesi Sarri ha mosso i suoi primi passi da allenatore, in quella parabola crescente che lo ha portato fino in cima alla Serie A.