17, Maggio, 2024

Sanità, Arezzo verso il distretto autonomo. E Chiassai ribatte: “Il Valdarno invece indebolito per volontà politica”

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Il sindaco di Montevarchi commenta la vittoria della città di Arezzo per un distretto sociosanitario autonomo: “Mi fa piacere che, in questo caso, le istanze del territorio siano state ascoltate dall’assessore Saccardi, ma resto profondamente amareggiata per il trattamento riservato al Valdarno”. E torna a chiedere il riconoscimento di Ospedale di 1° livello per la Gruccia

Ha tenuto banco in questi giorni la battaglia della città di Arezzo per un distretto sociosanitario unico, non legato (come era invece previsto all'inizio dalla Regione) a Casentino e Valtiberina. E ora che quel risultato è raggiunto, il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini torna ad evidenziare che invece per il territorio del Valdarno c'è stato un "indebolimento per volontà politiche". 

"Mi fa piacere che, nel caso di Arezzo, le istanze del territorio siano state ascoltate dall’assessore Saccardi – commenta Chiassai – ma resto profondamente amareggiata per il trattamento riservato al Valdarno dove l’assenza di un distretto sanitario unico tra l’aretino e il fiorentino, oltre a rappresentare ancora un pericolo per la salvaguardia degli ospedali e di servizi, ne attesta l’indebolimento voluto e perpetuato a tavolino, non tenendo in considerazione peculiarità e necessità della popolazione".

"È mancata la volontà politica, soprattutto della Regione, di agire in quella direzione confermando di fatto lo scarso peso politico del Valdarno", attacca il sindaco di Montevarchi. "Le richieste presentate dai sindaci, per il superamento del confine tra due distretti di Asl differenti, non sono state recepite, impedendo il raggiungimento di un bacino di utenza di oltre 150mila abitanti per ottenere al nostro Ospedale della Gruccia la classificazione di presidio di 1° livello, necessaria per evitare il rischio di eventuali declassamenti".

Secondo la prima cittadina, c'è stato un trattamento differente, rispetto a quanto avvenuto adesso ad Arezzo: "Prendo atto che la sovranità territoriale e l’interesse dei cittadini valgano per taluni territori e non valgano per altri, in un contesto complicato di riorganizzazione sanitaria in cui le zone periferiche sono rimaste le più penalizzate da scelte prese spesso nelle stanze chiuse dei palazzi regionali. Il Comune di Arezzo ha dimostrato che, con tenacia e determinazione, si possono correggere pasticci dettati probabilmente da logiche aziendalistiche o politiche lontane dai bisogni della gente". 

"Ho accettato il ruolo di vicepresidente della conferenza dei sindaci del Valdarno anche per vigilare attentamente sull’operato della Regione e della Asl sempre con l'obiettivo principale della tutela del diritto alla salute del cittadino. Purtroppo sono stata una cassandra nel valutare l’appiattimento e l’inadeguatezza di certe posizioni assunte dal Valdarno in materia di sanità, trovandomi spesso ad essere l’unica voce fuori dal coro. Porterò nuovamente la questione sul tavolo della Conferenza dei sindaci del Valdarno – conclude Chiassai Martini – augurandomi che ci sia condivisione per una mobilitazione unitaria, seguendo l’esempio di Arezzo, per ottenere una deroga alla classificazione dell’Ospedale di Santa Maria alla Gruccia come presidio di 1 livello, coinvolgendo direttamente la Regione". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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