Denso fumo bianco, visibile in particolare nelle ore serali. Dovrebbe essere vapore acqueo, ma i cittadini di Buresta e Becorpi, fra Levane e Levanella, chiedono risposte. Anche perché c’è una convenzione che dava impegni precisi al comune: tra cui controlli semestrali sulle emissioni dell’impianto nell’ambiente, mai resi pubblici
Fumo bianco che esce dalla centrale a biomasse di Levanella: e ritorna la preoccupazione tra i residenti. Da quando è stata inaugurata, a gennaio scorso, in realtà episodi del genere si sono verificati a più riprese, seguiti spesso dalle rassicurazioni dell'azienda titolare dell'impianto, che ha sempre parlato di immissione in aria di solo vapore acqueo.
L'ultimo episodio risale a ieri sera, ed è stato documentato con alcune foto da Luciano Bucci, che prima di essere consigliere comunale è un residente di quella zona, costituita dalle località Buresta e Becorpi, in mezzo alla quale è stata costruita la centrale a biomasse.
Le richieste di chi abita intorno all'impianto sono le stesse, da mesi: avere certezza che le emissioni in atmosfera non sono pericolose. D'altronde, a marzo scorso fu firmata un'apposita convenzione che fissava impegni ben precisi: tra gli altri, quello di effettuare un controllo semestrale sulla qualità delle biomasse impiegate e sulla loro provenienza, ed un altro controllo sulle emissioni dell’impianto nell’ambiente e sugli effetti prodotti su tutte le componenti (aria, acqua, suolo) e sulla qualità della vita (rumore, traffico veicolare, odori).
Da allora, però, l'amministrazione comunale non ha mai reso pubblici i dati di eventuali controlli effettuati sulle emissioni dell'impianto. Tanto che l'associazione di cittadini Sprondoro aveva parlato di ritardi nell'attuazione del protocollo, e nel consiglio comunale di luglio una interrogazione aveva sollecitato il sindaco a tradurre in atti concreti gli impegni presi.