19, Aprile, 2024

Ripulitura sull’Arno: i lavori sono a “impatto zero”. Tagli manuali e trasporto con barchini

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L’opera di manutenzione in corso a Rignano migliorerà il deflusso idraulico su circa quattro chilometri di fiume. E si interviene senza impatto sull’ecosistema e i cittadini. Il presidente del Consorzio di Bonifica, Tamburini: “Intervento ecologico per rimettere in forma l’Arno”

Sono a "impatto zero" i lavori di manutenzione sulle sponde dell’Arno in corso, in questi giorni, a Rignano. A valle dell’abitato e del ponte di San Clemente, infatti, per rimettere in forma l’alveo e le pertinenze idrauliche del fiume, il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno ha messo in atto interventi che abbinano i sistemi manuali a quelli meccanici, ma soprattutto ha utilizzato mezzi di trasporto poco impattanti.

A spiegare i dettagli è il presidente del Consorzio, Paolo Tamburini: “Abbiamo pianificato ed eseguito l’intervento con un taglio selettivo della vegetazione, per eliminare solo le piante instabili, malate e comunque in condizioni tali da limitare il deflusso idraulico. L’operazione è stata studiata attentamente, nel massimo rispetto dell’ambiente. Per quanto possibile, infatti, abbiamo conservato le alberature autoctone e le essenze in età giovanile che, proprio grazie alla loro flessibilità, possono resistere bene alle sollecitazioni della corrente”.

L'investimento complessivo in questo tratto di fiume Arno, lungo circa 4 chilometri, è stato di 105 mila euro, a carico del Consorzio Alto Valdarno. “Contemporaneamente è stato rimosso il materiale vegetale depositato dalle recenti piene in corrispondenza della pila del ponte e accumulato sulla pescaia di Rignano. Anche in questo caso, massimo rispetto all’ambiente: il  materiale è stato analizzato, selezionato e smaltito in modo differenziato”, spiega ancora il Presidente Tamburini. 

La particolarità di questi lavori, che oltre a Rignano, interessano i comuni di Figline e Incisa e Reggello, è stato però l’impiego di mezzi e tecniche poco invasivi: “Dove è stato possibile, in funzione degli accessi in alveo e nel rispetto del mantenimento delle condizioni vitali della fauna e dell’ittiofauna del corso d’acqua, il taglio è stato eseguito meccanicamente. In altri, dove ciò non è stato possibile, abbiamo operato a mano, con personale munito di idonee attrezzature".

E sull'Arno gli operai si sono mossi in barca: "In alcuni punti, soprattutto lungo la sponda sinistra dell’Arno, in prossimità dell’abitato di Rignano, il taglio è stato gestito con operatori su imbarcazione: il barchino è servito anche ad allontanare le alberature tagliate per evitare al massimo le interferenze con la cittadinanza e  minimizzare l’impatto sull’ambiente naturale e sull’ecosistema fluviale”. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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