Il partito democratico di San Giovanni, dopo l’intervento del sindaco VIligiardi, prende posizione sulle intenzioni del nuovo gestore del servizio integrato dei rifiuti, Sei Toscana, di aumentare le tariffe. “Adottiamo nuovi sistemi per una tariffa giusta”
"No" agli aumenti delle tariffe sui rifiuti. Il Pd di San Giovanni condivide la posizione del sindaco Maurizio Viligiardi e di altri sindaci in merito al piano economico finanziario proposto, nel corso di riunione, da Sei Toscana, il nuovo gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani per le province di Arezzo, Siena e Grosseto. Viligiardi, infatti, aveva respinto la richiesta di aumenti: "Il servizio dovrà costare meno dell'anno scorso".
Ed è proprio a Sei Toscana che il partito democratico rivolge le proprie critiche:
"Riteniamo inaccettabile, infatti, che il primo vero atto del nuovo gestore nei confronti dei cittadini sia un atto di richiesta di aumento delle tariffe, quando queste ultime, in un decennio, hanno visto aumenti vertiginosi e non più sostenibili e tollerabili dalla cittadinanza".
"Il Partito democratico sangiovannese, come è già avvenuto in sede Ato tra i Sindaci per le tariffe dell'acqua, si attiverà nei confronti di tutti i nostri rappresentati dei comuni Valdarnesi ed aretini, per denunciare i limiti, oramai chiari a tutti, di un sistema per la determinazione delle tariffe nei servizi pubblici nel quale finiscono più tutelati gli interessi delle società affidatarie che non efficienza, efficacia e qualità dei servizi e la sostenibilità dei costi da parte dei cittadini e delle tante aziende che hanno visto lievitare in maniera sproporzionata le tariffe".
"Le risorse per portare a compimento gli obiettivi fissati dal Piano Interprovinciale dei Rifiuti recentemente approvato, sono già sotto gli occhi dell’Ato e del gestore: devono essere trovati all'interno dell’azienda Sei Toscana, con progettualità e ricerca di efficienza. Oltretutto, si dovrebbe agire nella direzione di mettere veramente a sistema l’intera filiera, dalla raccolta allo smaltimento, e da questo trarre risorse necessarie per rendere maggiormente efficiente il ciclo produttivo e quindi abbattere i costi e le tariffe".
"Considerando la pesante situazione finanziaria delle famiglie e del tessuto produttivo -commerciale, riteniamo qualsiasi altra soluzione lesiva degli interessi generali, anche in considerazione dei notevoli aumenti registrati nell'ultimo decennio".