23, Novembre, 2024

Ricerche dell’anziano a San Giovanni: il racconto del Soccorso Alpino e Speleologico. L’intervento di Gaib e Misericordia

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Sono state la sinergia tra personale competente e specializzato e la tempestività e continuità degli interventi a permettere la felice soluzione delle ricerche dell’80enne di cui erano state perse le tracce dal pomeriggio di ieri a San Giovanni.

Il Soccorso Alpino Toscano racconta, nella propria pagina Facebook, l’evolversi degli interventi e la conclusione delle ricerche nella notte.

“L’uomo è uscito nella giornata di ieri con la sua bicicletta per fare un giro, quando ha chiamato i parenti dicendo di esser caduto e di aver perso l’orientamento. Il Soccorso Alpino è stato attivato dalla centrale del 118 di Arezzo, sul posto sono prontamente intervenute squadre della Stazione Monte Falterona e della Stazione Foreste Casentinesi, per un totale di circa dieci tecnici. Il coordinamento delle squadre è stato effettuato dal TER, tecnico di ricerca, del Soccorso Alpino. Questa figura è infatti specializzata nell’utilizzo delle tecnologie per la ricerca e soccorso in ambiente impervio, quali ad esempio i software cartografici, ha inoltre il compito di organizzare le squadre e le zone da perlustrare. I tecnici, insieme a Carabinieri e Vigili del Fuoco, hanno battuto varie aree riuscendo a mantenere un contatto telefonico con il disperso fino a dopo la mezzanotte quando il suo telefono si è spento”.

“Una squadra del Soccorso Alpino, mentre setacciava una delle zone assegnate, ha individuato l’uomo vicino ad un campo scosceso, sotto un albero e tra l’erba incolta. L’uomo era in stato confusionale e d’ipotermia. È stato stabilizzato dal sanitario del Soccorso Alpino ed in seguito accompagnato fino ai mezzi di soccorso. Da lì è stato portato all’ambulanza che attendeva su strada”.

Il racconto del Gaib, gruppo avvistamenti incendi boschivi: “Sono circa le ore 19.00, suona il telefono: siamo stati attivati per la ricerca di una persona scomparsa. Il tempo di cambiarsi, prendere l’attrezzatura e si parte. Al centro di comando ci danno le poche informazioni che hanno e vengono suddivise le zone dove cercare, si prova sempre quella sensazione di fretta, di dover fare veloce, perché fuori è buio, freddo e umido. Partiamo per la zona che ci viene assegnata, setacciamo ogni strada, viottolo e fosso, guardando bene ogni metro che facciamo. Il tempo scorre, della persona scomparsa nessuna traccia; è quasi la mezzanotte, mangiamo una pizza al volo e ci facciamo assegnare una nuova zona e si riparte. Alle 02.45 circa via radio arriva la notizia che tutti volevamo sentire: trov ato, sta bene. E niente, la fatica, i piedi umidi diventano niente nel sentire quelle parole. Stanchi ma con la felicità che tutto è finito bene, fumiamo l’ultima sigaretta scherzando sul fatto che una volta le tre di notte si facevano a ballare e adesso le facciamo camminando nel buio con una torcia in mano, ma il fine è decisamente più alto e nobile”.

Una sinergia tra Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia municipale, Soccorso Alpino Speleologico, Gaib e Misericordia di San Giovanni, che ha preso parte alle ricerche con 12 volontari e con squadre arrivate anche dal Casentino, che hanno permesso alla fine la felice conclusione di un’attività frenetica, imponente e capillare.

La foto in home è del Soccorso Alpino Speleologico, quella all’interno dell’articolo del Gaib.

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