Adesso hanno nomi nuovi e un’altra identità le due cagnoline lasciate legate a un palo in via Castelguinelli a Figline. Sono state sottoposte ad esami sanitari e dopo che avranno iniziato un percorso che comprende anche una valutazione comportamentale potranno essere disponibili per l’adozione, visto che al momento nessuno le ha reclamate. Pantera, quella a pelo lungo, di circa 2 anni e mezzo, e Primula, quella a pelo corto, di circa 1 anno e mezzo, stanno per cambiare la loro vita dopo l’abbandono e la bruttissima esperienza passata. Le abbiamo incontrate al canile intercomunale di Forestello dove si trovano e dove vengono adesso trattate con cura e amore dai volontari.
Poi c’è Cumino, splendido e solare, ritrovato lungo gli argini Arno sempre a Figline. Anche per lui si aprono le speranze per un’adozione.
Un’adozione deve necessariamente essere consapevole. Adottare un cane, soprattutto da un Rifugio, implica responsabilità, impegno, comprensione e pazienza. Il cane non è un giocattolo ma un essere senziente che necessita di affetto e rispetto per affrontare al meglio il cambiamento che sta vivendo. Ma questa consapevolezza sembra diminuire sensibilmente in coloro che adottano. Il fenomeno triste degli abbandoni, nel senso più tradizionale del termine, come accaduto per Pantera e Primula, sta diminuendo mentre aumenta sempre di più quello della rinuncia di proprietà. Al Rifugio di Forestello arrivano, in questo senso, circa 10-15 richieste al mese. E per le motivazioni più assurde: nascita di un figlio, cambio di casa o di lavoro, aumento degli impegni quotidiani.
Ma è così facile disfarsi di un cane tramite i canali ufficiali? Assolutamente no. Sul fenomeno impressionante delle cessioni di proprietà abbiamo parlato con Luigina Bassan, presidente di Enpa Valdarno, gestore del Canile intercomunale di Forestello. “Il problema pesante è rappresentato da adozioni fatte con superficialità”. Nell’intervista la presidente fa il punto su quanto sia importante un’adozione consapevole, che comprende, tra le altre cose, dare il tempo al cane di inserirsi nel nuovo nucleo familiare, rispettando i suoi tempi ed accompagnandolo con pazienza verso la sua nuova vita. Poi il punto sulle procedure di un’adozione responsabile: da questo punto di vista Enpa prepara la famiglia e il cane ad affrontare quello che rappresenta per entrambi un importante cambiamento.
I cani non sono oggetti che possono essere gettati via quando non servono più o non piacciono più: sono esseri senzienti, con sentimenti, emozioni, sensazioni, paure e desideri. Per il loro bene è necessario mettersi in gioco, magari cambiando abitudini e ritmi di vita, trattandoli come membri effettivi della famiglia. Altrimenti è meglio non adottarli.