12, Settembre, 2024

Pupo canta per un uomo, da sempre suo fan, colpito da ictus. È accaduto al Centro riabilitazione

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A lanciare l’appello è stata la moglie del 56enne ricoverato nel Centro riabilitazione dell’ospedale della Gruccia. Il cantante, di ritorno dalla Russia, si è recato a trovarlo e ha cantato per lui

Enzo Ghinassi, in arte Pupo, senza tanto clamore si è recato al Centro di riabilitazione dell'ospedale della Gruccia per visitare Maurizio Alunni, 56 anni, colpito da ictus e cantare per lui. A lanciare l'appello al cantante di Ponticino è stata la moglie dell'uomo conoscendo la passione musiciale del marito.

Pupo, non nuovo alla solidarietà, di ritorno dalla Russia, dunque, ha mantenuto la promessa fatta alla moglie, si è recato nel reparto del Centro di riabilitazione e ha cantato per Alunni, sottoposto a una difficile riabilitazione, le sue canzoni più famose.

"Enzo Ghinazzi ancora una volta ha dimostrato il suo gran cuore e la sua generosità. Senza clamore. Senza telecamere. E’ andato, ha salutato la famiglia di Alunni e il personale del Crt, scusandosi anche per l’eventuale disagio che poteva creare nell’intonare qualche suo successo, ed ha fatto questo autentico dono a Maurizio Alunni. Per tutti qualche sorriso ma anche tanta commozione. Una foto ricordo con il personale e da parte di Pupo l’augurio che Maurizio possa uscire da questa sua pesante vicenda nel miglior modo possibile. Di certo stamani, con il suo gesto, Enzo Ghinazzi ha donato quantomeno un’ora di serenità e gioia nel vedere accolta una richiesta così particolare, fatta nella speranza di aiutare questo paziente ad un risveglio nel sentire dalla viva voce il suo cantante preferito", spiega la nota della Asl8.

Il personale e la direzione del Centro di riabilitazione dell'ospedale della Gruccia hanno ringraziato l'artista che, tra l'altro, l'11 settembre è stato uno dei protagonisti della partita "Insieme per la vita" tenutasi allo stadio di Ponticino tra la Nazionale cantanti e "Toscani e non…di cuore". I 10.000 euro ricavati sono stati devoluti alla Fondazione “Cure 2 Children” di Firenze e all’Associazione Vite Onlus di Arezzo.

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