Al Partito democratico replica l’esponente del Movimento 5 Stelle. Sul tavolo ancora i lavori di ripulitura del Ponterosso: secondo le opposizioni, il comune dovrebbe richiedere le somme spese al Consorzio di Bonifica. “Delude la pochezza delle argomentazioni del Pd”
Quei lavori di ripulitura del torrente Ponterosso sono diventati ormai tema di un dibattito politico senza fine. Tutto è partito dalla mozione, firmata da tutti i capigruppo di opposizione, che chiedeva al comune di farsi restituire i 12mila euro spesi per i lavori dal Consorzio di Bonifica, ente a cui sarebbero dovuti spettare gli interventi.
Il comune ha invece avviato un'altra strada: ha chiesto al Consorzio di realizzare altri interventi, per la stessa somma, sempre a Figline. E il Partito democratico aveva risposto alle opposizioni approvando questa scelta, e puntando il dito ancora sull'ormai famoso ponte, sul cui diritto ad esistere si aspetta ancora la sentenza del Tribunale superiore delle Acque. "Evidentemente a qualcuno fa comodo che quel ponte, tra le cause dell'alluvione del 2013, non venga demolito. Magari a qualcuno del M5S, che un giorno parla da consigliere e l'altro da parente dei proprietari del ponte".
Il riferimento è proprio a Lorenzo Naimi, capogruppo pentastellato a Figline e Incisa, che oggi quindi replica al Pd. "Rimaniamo sempre più sconcertati rispetto alla pochezza delle argomentazioni politiche del Partito democratico. Le opposizioni fanno una mozione congiunta per impegnare l’amministrazione a recuperare denaro pubblico speso in sostituzione del Consorzio di bonifica, già ampiamente sovvenzionato dai cittadini, e il meglio che riescono a fare gli esponenti di maggioranza è tirar fuori sempre la solita storia del ponte".
Continua Naimi: "Preoccupante inoltre è la smemoratezza dei rappresentanti del Pd, i quali dimenticano che proprio nel consiglio del 29 settembre scorso avevamo già sollevato la questione, non quattro mesi dopo. E’ ormai consuetudine per alcuni consiglieri Pd non leggere i verbali delle sedute, tuttavia con una semplice ricerca avrebbero avuto le idee più chiare sulle posizioni della minoranza e sulle proposte che allora erano state avanzate. Già all’epoca sia in consiglio, che a mezzo stampa, chiesi esplicitamente che venisse intrapresa un’azione di recupero della somma verso il Consorzio o che perlomeno venissero stornati i 12mila euro dalle bollette a carico dei cittadini".
Ad oggi I conti non tornano – sottolinea il consigliere 5 Stelle – e il goffo tentativo del Pd di spostare l’attenzione sulla questione del ponte, che nulla c’entra con la mozione, conferma la mancanza di risposte concrete del partito di maggioranza, il quale non sa come spiegare ai cittadini di Figline e Incisa perché hanno dovuto pagare due volte per il solito servizio. Infine, se il Pd si scandalizza del ritardo della magistratura, molti cittadini arrabbiati invece si domandano perché l’intervento per ripristinare il livello originario dell’alveo del Ponterosso non sia stato effettuato un anno e mezzo fa, evitando o almeno limitando gli ingenti danni causati dall’ultima alluvione".