23, Dicembre, 2024

Protocollo d’intesa tra Istituto Comprensivo Rignano-Incisa e Comune

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Il protocollo è stato firmato tra l’Amministrazione comunale e l’Istituto per i casi di disagio e tutela dei minori

Firmato a Rignano il protocollo d'intesa tra l'Istituto Comprensivo Rignano-Incisa e il Comune per la realizzazione e il coordinamento di interventi di prevenzione del disagio, tutela e protezione dei minori.

"Nella prospettiva di un reale coordinamento di azioni e di soluzioni dei singoli problemi ci si propone di sviluppare sinergie, attraverso l'integrazione degli interventi di scuola e servizi per le politiche sociali di stabilire una prassi operativa per la collaborazione tra servizi sociali ed Istituzione scolastica, è stata attività la collaborazione tra Scuola e Servizio Servizi Sociali per le situazioni di disagio familiare, di provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria e  di abbandono, abuso, maltrattamento e grave trascuratezza".

L'Amministrazione comunale di Rignano ha voluto così sottolineare come il rapporto tra Servizio sociale e l'Istituzione Scolastica in materia di prevenzione ed emersione di situazioni di rischio debba essere improntato alla collaborazione costante, fiducia ed informazione reciproca. "La scuola, per la quotidianità dei contatti con gli allievi rappresenta un fondamentale contesto di osservazione e vigilanza (osservatorio privilegiato) avendo la possibilità di cogliere segnali di sofferenza e di disagio che i minori manifestano con i loro comportamenti".

"La scuola, inoltre, oltre ad avere un rapporto costante con il minore, esercita anche un ruolo che tende a favorire la partecipazione delle famiglie, pertanto, è anche il luogo ove si attiva un rapporto significativo con il minore ed i suoi genitori. Il rapporto tra scuola e famiglie deve essere impostato sulla fiducia, sulla trasparenza e sul coinvolgimento. La buona regola di informare la famiglia su tutto quello che si sta facendo con e per il minore trova dei limiti professionali e giuridici solo quando si sia di fronte a situazioni di sospetto abuso sessuale intrafamiliare, di grave maltrattamento e comunque laddove si abbia un fondato motivo di credere che il coinvolgimento della famiglia sia di pregiudizio per il minore".
 

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