19, Novembre, 2024

Progetto “Vita indipendente”: dieci mini appartamenti a Casa Amica di San Giustino per disabili e anziani non autosufficienti

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Un progetto realizzato grazie alla collaborazione tra Usl, Conferenza dei Sindaci del Valdarno e Cooperativa Sociale Koinè. Complessivamente sono 20 posti con un’assistenza di 24 ore al giorno

Come già anticipato il mese scorso durante il consiglio comunale, la struttura Casa Amica di San Giustino torna ad accogliere disabili e anziani non autosufficienti. Cinque mini appartamenti al primo piano e altrettanti al secondo, mentre al piano terra i saloni per le attività comuni, per socializzare, guardare la televisione e giocare.
 
Un progetto realizzato grazie alla collaborazione tra Usl, Conferenza dei Sindaci del Valdarno e Cooperativa Sociale Koinè. Complessivamente dispone di 20 posti. Il primo piano, riservato ai disabili, registra già la presenza di sette persone, mentre gli anziani entreranno a settembre. A quel punto anche il terzo piano di Casa Amica sarà attivato pienamente con l’ospitalità del personale impegnato con un’assistenza di 24 al giorno e di tutti i servizi connessi.
 
“È una struttura molto diversa da quelle tradizionali ed è la conferma che la nostra visione di ‘cohousing’, cioè di coabitazione in piccoli appartamenti, rappresenta la scelta strategica per il futuro”, ha spiegato Stefano Frasi, responsabile Innovazione della Koinè. “Qui ci si abita e ci si vive, senza barriere architettoniche. Un assistente domiciliare è presente per tutte le 24 ore e durante il giorno c’è un’educatrice che li sostiene in tutte le attività che le persone ritengono necessarie”.
 
“Con questo progetto la struttura torna allo scopo per il quale era nata: dare una risposta ai bisogni sociali” – ha aggiunto il primo cittadino di Loro Moreno Botti – “Non dobbiamo mai dimenticare che essere fra coloro che, per adesso, non hanno bisogno, ci impone la responsabilità grandissima di restituire parte di quello che ci è stato dato. Casa Amica è un esempio di soldi pubblici spesi per far varcare la ‘soglia della speranza’, così come è un esempio l’integrazione di questa struttura con i valori di solidarietà della popolazione del paese di San Giustino.”
 
Il progetto è pensato per non tagliare i rapporti con la propria abitazione e la famiglia: inizialmente è prevista la permanenza dal lunedì al venerdì e poi il ritorno a casa. Una volta completata la fase di inserimento, la struttura è a disposizione per tutti i sette giorni. Il percorso di accesso per persone con disabilità è quello sanitario pubblico.

“La famiglia si rivolge al servizio Assistenza Sociale e Alta Integrazione dell’Usl e questo decide se la persona può essere inserita nelle Rete Territoriale delle Opportunità e quindi in Casa Amica. I costi sono equamente ripartiti tra la famiglia e il comune di residenza della persona che accede alla struttura di San Giustino. In questa fase la compartecipazione è garantita grazia all’integrazione con il Fondo Vita Indipendente, attivato per ognuno dal Servizio di Unità Funzionale Alta Integrazione. Ogni famiglia paga 22,50 euro al giorno e comprende tutto, dall’alloggio al vitto all’assistenza”.
 
La titolarità del progetto è dell’Usl Area vasta Sud Est, mentre la Cooperativa Koinè, che ha la struttura in concessione dal comune di Loro Ciuffenna, è il soggetto gestore del progetto. “Concretizziamo progetti sperimentali per l’inserimento nella vita sociale e l’avvio di una vita indipendente di persone disabili – ha commentato Laura Brizzi, responsabile dell’Unità Funzionale Alta Integrazione della Zona Valdarno – “Progetti che la Asl ha realizzato su sollecitazione della Conferenza dei sindaci e con l’approvazione  della Regione Toscana”.
 
“'Vita Indipendente' è ospitato nel residence sociale Casa Amica di San Giustino Valdarno e le persone provengono dalle proprie abitazioni con un inserimento lavorativo socio assistenziale od occupazionale e presentano la necessità di realizzare una propria vita indipendente, svincolati dalla famiglia di origine. L'Unità Funzionale Alta Integrazione valuta, per ciascuna persona, l’appropriatezza dei progetti assistenziali e condivide con i partecipanti e con le loro famiglie il progetto di vita”.
 

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