L’Italia si appresta a presentare la propria candidatura unica per il Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa, indetto con cadenza biennale e giunto alla ottava edizione. Per questo il Ministero della cultura intende avviare una ricognizione delle azioni esemplari attuate nel territorio italiano, in modo da scegliere fra queste la Candidatura italiana al Premio, e di conseguenza la Regione si appresta a fare altrettanto per giungere ad avanzare la propria proposta: la scelta della Toscana è ricaduta sui “Territori del Pratomagno”.
“I territori del Pratomagno” è un progetto di fruizione e valorizzazione imperniato sulla rete di Cammini, percorsi principali e diffusi di utilizzo lento connessi con risorse territoriali identitarie, individuate anche attraverso il processo partecipativo, in un’ottica di sistema con la tutela, gestione e valorizzazione degli usi e dei paesaggi agroforestali tradizionali quali la Pratina di crinale, paesaggio aperto e luogo di ritrovo per la comunità, i castagneti da frutto e i terrazzamenti, contro l’abbandono a favore della riattivazione di economie legate alle produzioni tradizionali come l’economia della castagna.
“Sarà un solo progetto – spiega infatti l’assessore regionale al governo del territorio, Stefano Baccelli – a rappresentare l’Italia. E noi puntiamo ad ottenere la candidatura grazie alla qualità della proposta che formuliamo. È una delle buone pratiche realizzate in questi anni e frutto di un protocollo di intesa tra la Regione, due Unioni di comuni e 12 Comuni. Porta avanti un percorso pluriennale di valorizzazione delle peculiarità paesaggistiche del Pratomagno, con il coinvolgimento delle diverse istituzioni e realtà associative esemplificate dalla Carta dei Valori del Pratomagno, dalle Mappe di Comunità, e dall’Ecomuseo del Casentino. Insomma, è proprio il progetto che consideriamo avere le maggiori possibilità di successo”.
La proposta di candidatura deve infatti riguardare un progetto, un programma o una politica per la valorizzazione del paesaggio, attraverso operazioni di salvaguardia, gestione o pianificazione. I progetti candidabili devono essere stati realizzati, anche solo in parte, da almeno tre anni, mettendo in atto strategie di sviluppo sostenibile condivise con le popolazioni locali, favorendo l’affermazione delle culture identitarie anche dei residenti più recenti. Sarà una Commissione, nominata dal MiC, e composta da dirigenti dello stesso Ministero e da figure di rilievo nel campo della cultura del paesaggio, a valutare i progetti pervenuti, in relazione agli effetti prodotti nel territorio, secondo i quattro criteri indicati nel regolamento del Premio cioè lo sviluppo sostenibile, l’esemplarità, la partecipazione pubblica e la sensibilizzazione.
Tra tutte le proposte esaminate dal Ministero sarà scelto quindi il progetto che verrà presentato come candidatura italiana al Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa.