“La pulizia degli argini nel tratto urbano non è competenza provinciale”, afferma l’assessore Crescioli, che sui lavori al Ponte mediceo aggiunge: “Stiamo aspettando solo la documentazione della ditta”. Ma Calò (Rifondazione) replica: “Risposta ridicola, tutto è ancora in alto mare”
Botta e risposta tra l'assessore provinciale all'ambiente, Renzo Crescioli, e il consigliere di Rifondazione, Andrea Calò, sulla situazione degli argini dell'Arno e del Ponte di San Clemente a Rignano. Rispondendo proprio ad una domanda di attualità di Calò, Crescioli ha puntualizzato le due situazioni, che nelle ultime settimane stanno tenendo banco a Rignano.
"Circa l'Arno a Rignano – ha spiegato Renzo Crescioli – per ciò che riguarda i profili di competenza dell’Assessorato alla Difesa del Suolo si fa presente che il tratto di fiume Arno nel Comune di Rignano risulta ricompreso nel reticolo di gestione attribuito al consorzio Alto Valdarno. E’ quindi in capo a tale Consorzio di Bonifica che ricadono le competenze circa la manutenzione ordinaria delle sponde". Sponde che, nei giorni scorsi, erano state ripulite volontariamente nel corso di un'iniziativa promossa dal Pd rignanese.
"Circa il Ponte di San Clemente – ha aggiunto l'assessore provinciale – la direzione Viabilità della Provincia di Firenze è in attesa che l'impresa produca nuovamente il Piano operativo di sicurezza che era già stato presentato ma che ha necessitato di ulteriori integrazioni già richieste. È già stato verificato, con l'impresa, il luogo dove sorgerà il cantiere per verificarne tutti gli aspetti di dettaglio e le eventuali problematiche di realizzazione. L'Ufficio Contratti ha infine già predisposto gli atti per la stipula contrattuale ma è ancora in attesa di ricevere il relativo Pos approvato da allegare al contratto".
Una risposta che non ha soddisfatto Calò. "Non finisce più la novella dello stento sulla mancata messa in sicurezza del Ponte Mediceo di San Clemente, una infrastruttura gravemente lesionata da oltre quattro anni i cui lavori di consolidamento strutturale sono ancora scandalosamente fermi per oggettive responsabilità della Provincia di Firenze. A detta della Provincia manca un documento, il Pos, da parte dell’impresa che ha vinto l’appalto e quindi si attende che venga integrato e redatto.
"L’impresa avrebbe individuato il luogo dove realizzerà il cantiere – commenta ancora il consigleire di Rifondazione – ma ancora devono essere verificate le condizioni per realizzarlo, infine l’ufficio contratti a sua volta attende di ricevere il documento mancante per allegare al contratto. La risposta di basso profilo si commenta da sola, tutto è ancora in alto mare e chissà quando termineranno i lavori di consolidamento strutturale, quando partiranno i cantieri e quando il ponte sarà messo in sicurezza e nuovamente transitabile. Tra l’altro la chiusura imminente della Provincia di Firenze che ha in capo la direzione e la responsabilità dei lavori, unita alla fallimentare gestione delle infrastrutture, potrebbe diventare la pietra tombale sul buon esito dei lavori tanto attesi".