05, Novembre, 2024

Podere Rota, Consiglio comunale straordinario: assenti Giani e Monni. Ribadito il ‘no’ all’ampliamento

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

I grandi assenti sono stati il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni, invitati non hanno partecipato. In rappresentanza della Regione Toscana erano invece presenti il presidente della IV Commissione ambiente, Lucia De Robertis, ed il capogruppo del Pd in consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli. Sottoposto alle regole delle norme anticontagio e con le presnze contingentate si è svolto in piazza Masaccio a San Giovanni il consiglio comunale straordinario ed aperto ai cittadini sull’ampliamento della discarica di Podere Rota. Il ‘no’ è stato ribadito a gran voce da tutti.

La prima a prendere la parola è stato il presidente del Consiglio comunale Mauro Tempesta che ha sottolineato la preoccupazione per l’ampliamento, il dissenso verso la richiesta di Csai, ed ha ricordato le tre mozioni presentate dal Centrosinistra e delle Liste civiche sangiovannesi nel 2020. Poi il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi ha tratteggiato a ritroso nel tempo tutti i passaggi che hanno condotto all’inchiesta pubblica, iniziata il 25 febbraio e conclusasi il 15 maggio, ed al consiglio comunale aperto ed ha sottolineato le responsabilità della Regione.

“Non credo ci possano essere dubbi sulla posizione che il Dipartimento Arpat di Arezzo sta esprimendo da molti mesi riguardo le criticità ambientali connesse al progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota: le considerazioni di Arpat prefigurano uno scenario di pericolo per la salute pubblica dei cittadini di questo Comune. C’è una potenziale contaminazione delle acque sotterrane nel sito in cui sorge la discarica di Podere Rota non riconducibile ad un fondo naturale del terreno (che è l’ipotesi del proponente CSAI non condivisa dalla Agenzia Regionale), una potenziale contaminazione delle acque sotterranee dichiarata nei documenti ufficiali da almeno 9 mesi di cui, secondo Arpat, è responsabile il gestore dell’impianto, una potenziale contaminazione che potrebbe mettere a rischio la salute pubblica. Prioritaria rispetto a tutto, in questa circostanza, diventa l’attivazione della procedura di bonifica con indagini, saggi, campionamenti e rilievi del terreno che sono fondamentali per definire con certezza la situazione”.

“La salute è il bene primario per l’individuo e mai come in questo ultimo anno e mezzo di pandemia ce ne siamo resi conto: chi ha responsabilità dirette sulla salute pubblica non può far finta di non vedere e di non sapere e voltarsi da un’altra parte. Attendiamo un segnale forte di attenzione alla nostra situazione da parte della Regione Toscana: siano accolte le richieste formulate da Arpat nella documentazione prodotta da settembre 2020 fino ad oggi, o almeno che ci sia spiegato con chiarezza perché l’Agenzia Regionale per la tutela ambientale è considerata dalla Regione alla stregua di una controparte del proponente, laddove è organo tecnico della Regione e della Direzione Ambiente ed Energia. Perché non vengono prese in considerazione le sue argomentazioni e non viene dato seguito alle sue richieste da parte della Regione?”.

“Sono molto preoccupata, e non lo nascondo, dalle notizie che da alcuni mesi vengono dalla stampa, e sono preoccupata che a rilasciare l’eventuale autorizzazione all’ampliamento della discarica di Podere Rota sarà la Direzione Ambiente ed Energia della Regione Toscana, la stessa che ha gestito la vicenda dei fanghi delle concerie del pisano. Non vorrei che anche in questa vicenda vi fosse la stessa estrema leggerezza e superficialità che c’è stata nella gestione di quella vicenda”.

“Una posizione chiara e netta di contrarietà all’ampliamento della discarica di Podere Rota è espressa, dunque, dal Comune che io rappresento, con osservazioni di merito di cui auspico la Regione Toscana tenga conto senza nascondere le proprie prerogative e responsabilità dietro il paravento di una procedura tecnico/amministrativa, ascoltando la voce e la volontà dei cittadini del Valdarno, di cui i Sindaci sono i rappresentanti istituzionali. In Valdarno a partire dagli anni ‘70 con la discarica a fuoco perenne di Santa Lucia, poi Tegolaia e Forestello a Cavriglia, e infine Podere Rota, c’è una storia di cinquant’anni di discariche e di rifiuti. Mi preme ricordare e sottolineare, in questa sede istituzionale, l’unità forte mostrata in tutti questi mesi dal Consiglio Comunale di San Giovanni Valdarno su questa questione, Consiglio Comunale che è stato per me un supporto fondamentale per ogni azione che ho intrapreso“. (Tutto l’intervento)

La presidente della Provincia di Arezzo, Silvia Chiassai Martini: “Adesso la Regione Toscana si assuma la responsabilità, una volta per tutte, sul futuro dello smaltimento dei rifiuti in Valdarno. Il Comune di Montevarchi ed la Provincia di Arezzo non intendono sottostare supinamente alle volontà regionali che non consentono di imporre all’ambito fiorentino un’autosufficienza dovuta”.

Lucia De Robertis, presidente della IV Commissione ambiente della Regione Toscana ha replicato agli interventi: “Una cosa è l’organismo amministrativo, fatta di uffici e dirigenti, al quale è stata fatta la richiesta di ampliamento, un’altra è quello politico che nei prossimi mesi esprimerà la propria volontà politica. La Regione Toscana, come organo poilitico, non ha competenza nei rifiuti speciali perchè può normare solo i siti per i rifiuti urbani. Possiamo vigilare. Ma non è nel potere nella rappresentanza politica andare negli uffici e dire di non autorizzare l’ampliamento”.

Vincenzo Ceccarelli, capogruppo del Pd in Regione: “Questo procedimento è fuori dalla programmazione regionale: c’è un elemento di astuzia che ha utilizzato probabilmente la società. Hanno fatto una richiesta che riguarda i rifiuti speciali non pericolosi che non sono soggetti a regolazione. Bene ha fatto Arpat a sollevare tutte le problematiche. La Regione deve rispondere a tutte le istanze: se non lo fa si va alla Procura della Repubblica. Speriamo che non ci siano le condizioni per concedere l’impianto”.

Sono, poi, intervenuti i consiglieri regionali Marco Casucci, della Lega, Silvia Noferi, del Movimento 5 Stelle, il presidente del consiglio comunale di Montevarchi, Claudio Rossi, raoppresentanti di Confartigianato e Confesercenti, dell’associazione per la Valdambra e de ‘iBercio ed altri insieme a tanti cittadini.

Duro, infine, l’intervento di Catia Naldini, del Comitato vittime di Podere Rota. “Questa sera l’assenza della Regione parla da sola. Il presidente Giani e l’Assessore Monni, invitati ad ascoltarci, si negano. Inaccettabile e offensiva la motivazione portata a giustificare la loro assenza. Una grave mancanza di rispetto nei confronti di questa istituzione, del suo presidente e del sindaco Valentina Vadi che fino a ieri sedeva nel consiglio regionale senza mai mettersi contro la linea dettata dal PD regionale sulla discarica. Di cosa hanno paura?Noi come Comitato siamo avvezzi a non essere ascoltati, e ricevuti dal consiglio regionale e dalla commissione ambiente, nemmeno dopo aver depositato una petizione popolare con migliaia e migliaia di firme non ci hanno degnato di una risposta, neanche di una mail. Spero che I cittadini si rendono conto di quanto sia grave che la Regione Toscana nella sua parte tecnica e politica, non solo eviti ogni confronto con questo territorio ma soprattutto che tergiversi ancora su un tema così grave e urgente che riguarda la contaminazione del nostro territorio, la nostra salute, e non abbia ancora assunto le proprie responsabilità”.

“Noi siamo disposti a tutto, anche a legarci ai cancelli, ad accamparsi e a distenderci per le strade se è necessario arrivare a questo, per impedire l’ennesima violenza al nostro territorio. Spero non ci lasciate soli a farlo. Qui è in gioco la nostra salute, il futuro del nostro territorio. Noi chiediamo ancora uno sforzo a tutti e alla popolazione, ora più che mai è necessario prepararsi ad una grande mobilitazione di massa. Veramente basta, il 2021 deve essere l’anno di chiusura della discarica e non del suo ennesimo ampliamento”. (Tutto l’intervento)

Articoli correlati